Rivalutare la nostra pesca

Ma vuol fare anche un tentativo più ambizioso: ricostruire lungo i moli che la proteggono dal mare una vera flotta di pescherecci, oggi ridotta a pochissime unità. «La nostra Circoscrizione — spiega il presidente Pericle Stoppa — ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc. Siamo partiti dall'idea di verificare l'attività di pesca svolta nella pialassa Baiona: è utile capire quali prospettive di tutela e di crescita ci sono per questo settore. Ragionando sulle cose da fare abbiamo poi riflettuto sull'importanza di recuperare la tradizione marinara della nostra località. La pesca in mare oggi è marginale, ed è un peccato. Riteniamo vadano esplorate tutte le possibilità per rilanciare la flotta dei pescherecci. Ne guadagnerebbe anche il turismo, che ricaverebbe un ullteriore impulso dall'immagine di una località che si offre sul mercato dell'industria delle vacanze anche come borgo marinaro. Basta pensare a come riesce a proporsi Cesenatico. Per non parlare delle ricadute positive che avremmo sulla gastronomia e sulla ristorazione di tutto il litorale». Marina sta facendo passi da gigante nella valorizzazione della sua immagine turistica: lo sviluppo favorito dalle feste in spiaggia, dalle attività sportive, dalla nautica da diporto, cerca di consolidarsi ricorrendo questa volta al fascino ed ai sapori della tradizione.
«E' un tentativo molto interessante, ma altrettanto rischioso». Giovanni Fucci, presidente regionale delle cooperative che aderiscono a Legacoop, ricorda che negli anni Sessanta Marina rappresentava il secondo porto pescherecci italiano. Oggi la flotta è ridottissima e il mercato del pesce ha chiuso. «In più i primi atti del Governo — dice Fucci — non contribuiscono a dare fiducia al settore». Questo non toglie che l'iniziativa della Circoscrizione non abbia validità. «E' utile pensare a un rilancio della marineria — suggerisce — abbinandola al turismo: soprattutto quando saranno completati gli interventi urbanistici sul portocanale, si potrebbe creare una darsena con imbarcazioni che accompagnato turisti e sportivi ad esempio a Goro o nelle valli. Occorre però concertare le iniziative — sottolinea ancora Fucci — con commercianti e ristoratori, ad esempio promuovendo i prodotti freschi della pesca dell'Adriatico. Bisogna lavorare sulle nostre eccellenze: le nostre cozze sono le più buone d'Italia,s arebbe saggio rivalutarle, in abbinamento al pescato fresco che potrebbe essere proposto dai ristoranti della zona».