Grande vento al Festivela

La veleggiata organizzata dall’Europa Yacht Club in collaborazione con l’International Yacht Club Marinara e il Circolo velico ravennate, composta da monoscafi, derive e multiscafi (purché funzionanti a propulsione eolica), ha preso il mare verso le tredici, spinta dalle ultime raffiche di un Garbino ormai esausto. Dopo una partenza caratterizzata dalla quasi totale assenza di vento, la regata ha cambiato completamente faccia, grazie all’ingresso della Bora.Inattese raffiche, prossime ai venticinque nodi, hanno sferzato il campo di regata, provocando un repentino aumento del moto ondoso.La quasi totalità degli equipaggi ha reagito immediatamente riducendo la superficie velica, adattandosi così senza particolari problemi alla nuova situazione meteorologica.Mentre numerose barche (più di cento) erano costrette al ritiro per cause minori e diversi catamarani finivano rovesciati per colpa delle forti raffiche, Nastro Azzurro, un vecchio Open oceanico condizionato da un pescaggio di oltre quattro metri, si avvicinava troppo a riva, finendo insabbiato nel tratto di mare antistante Punta Marina.Dopo aver provato inutilmente a liberarsi con le proprie forze per oltre mezz’ora, l’illeso equipaggio si vedeva costretto a chiedere aiuto all’organizzazione, prima di venire disincagliato, senza alcun danno materiale, da una motovedetta della Guardia costiera giunta in loro soccorso.Intanto la regata continuava il suo corso e sul traguardo cominciavano ad arrivare i primi scafi.A tagliare per primo l’allineamento tra la boa e la barca Giuria è stato Due di Picche, il catamarano di Massimo Gardini, che ha anticipato i Mattia Esse di Alberto Camisotti e Ivan Ronconi, giunti rispettivamente secondo e terzo tra i multiscafi mentre tra le derive il successo andava al 470 di Giovanni Focaccia.Nel raggruppamento riservato ai monoscafi il vento forte ha condotto ad una meritata vittoria l’affascinante Moro di Venezia II, mentre il Piviere di Menghi e l’Arianna, il nuovo Class 47 del presidente del Ravenna Yacht Club, Pieralberto Setti, si accontentavano delle piazze d’onore.Ad imporsi tra le tante imbarcazioni che hanno regatato senza utilizzare spinnaker o gennaker è stato il Futura-Cerelia di Marzio Melandri, protagonista di una regata impeccabile, resa unica grazie ad un finale spumeggiante. Alle sue spalle si sono classificati ByeBye Baby di Maurizio Acciuffi e lo Strale di Bandini.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"