Le multe negli stradelli

Dialogo informale fra una ragazza in divisa e un giovane bagnante in pantaloncini. Lei lo fulmina con lo sguardo da sotto gli occhiali e scuote la testa, ma non riesce a non farsi scappare un sorriso tirato. Lui comprende di avere un po’ ecceduto in confidenza, abbozza un cenno d’imbarazzo e si defila.Soltanto uno spaccato del siparietto annunciato ed andato in scena ieri, in una giornata che per “Marina la Caotica” si annunciava molto caldo. A stemperare il clima ci si è messa la bora, che ha portato tanti carichi nuvoloni sin dal primo pomeriggio, un rinnovato senso di responsabilità da parte degli automobilisti (stimolato anche dalla campagna d’informazione dei giorni scorsi), la task force di forze dell’ordine messa in campo per una data molto attesa. Non è mancato, ad ogni modo, qualche momento molto caldo. Ma, viste le premesse, è andata più che bene. La prova generale era stata di 600 multe. Il debutto è stato, come spesso accade, migliore: 81 multe, nessuna rimozione.Da domenica, infatti, lasciare un’auto irregolarmente parcheggiata sullo stradello “costa” 206 euro. Non una semplice sosta vietata (che toglierebbe al portafogli 33,66 euro), ma un’occupazione di suolo demaniale. Il tutto dopo la normativa approvata, ad hoc, dalla Regione per evitare il “tappo” per l’accesso dei mezzi di soccorso.Non sono ancora le 17. A quest’ora Marina “cambia pelle”. Fra poco si assisterà ad una sorta di “staffetta” su via Trieste. In direzione Ravenna si spostano i canonici “tipi da spiaggia”, appagati dal bagno di sole. Con destinazione lungomare si incolonnano invece gli amanti dell’happy hour. Proprio in questo frangente, sullo stradello, si muovono gli agenti del gruppo interforze. Per coloro che arrivano dall’Hana Bi sembra tutto tranquillo, ma la task force arriverà anche lì. È solo questione di tempo. Basta risalire la costa per incontrare, ad un certo punto, due motovolanti. Gli agenti scendono dalla sella, ma senza “bollettario alla mano”. Stanno avvisando i bagnini, per evitare ai loro clienti lo “stillicidio da contravvenzione”. Proseguendo la passeggiata, si giunge a livello “Zanzibar”. Poco distante dal bagno alcuni agenti, fra cui quella sopracitata, blocchetto alla mano staccano inesorabili le multe “da infarto” per i residui indisciplinati. È una scena drammatica: per decine di metri vezzosi quanto malaugurati foglietti azzurri svolazzano sulla fila dei “malcapitati parabrezza”. Accorrono i primi automobilisti che trovano la sgradita sorpresa: “Quivi - direbbe Dante - sospiri, pianti e alti guai risonavan per l’aere”. C’è chi decisamente la prende male, come Francesca e Roberta, su una bersagliata Renault: “Io vengo da Bologna: devo pagare benzina, autostrada e ora perdo mezzo stipendio per una sosta vietata? E poi, dove avrei parcheggiato? Non si trova da nessuna parte”. Ancor più amareggiata è la sua amica: “Lavoro nel terziario e sono precaria. Per me, al momento, questa multa rappresenta più di un salario”. C’è anche chi la prende con filosofia, come Laura da Milano Marittima: “L’avevo parcheggiata pur sapendo dell’infrazione. A mia discolpa posso dire che l’avevo posizionata in maniera tale che non intralciasse. Ma evidentemente la ‘tolleranza zero’ annunciata è stata rispettata”. C’è chi tenta la sorte, come due bagnanti ravennati del Sottomarino: “Di qui sono già passati, per me non tornano”. Altri si lanciano in “gesti disobbedienti”, stracciando la contravvenzione e lasciandola sullo stradello.Il “bilancio autorevole” è, ad ogni modo, positivo: “La buona campagna informativa ha pagato - spiega Bartolomeo Schioppa, comandante della Polizia municipale -. La stragrande maggioranza dei cittadini ha parcheggiato dove avrebbe dovuto. A conferma del fatto che i posteggi, volendo, ci sono. Con i nuovi interventi in via Trieste si avvicina la soluzione globale del problema”.
E intanto i vigili incassano...
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"