Per un mare sicuro e senza cemento

È quanto richiesto da Legambiente, nel corso dell’incontro con la stampa di ieri, in occasione dell’arrivo a Marina di Ravenna della Goletta verde. L’associazione, attraverso le parole del coordinatore provinciale di Ravenna Giacinto De Renzi, del segretario del circolo di Ravenna, Claudio Mattarozzi, della portavoce di Amare l’Adriatico, Germana Perella e del presidente di Legambiente Emilia Romagna Luigi Rambelli, ha presentato le sue “Proteste e proposte per la difesa di un piccolo grande mare” e ha chiesto particolare attenzione al problema del ricircolo delle acque nello specchio d’acqua dove, a Marina, sorgono i diversi circoli nautici. Per risolverlo, come è stato evidenziato, sarebbero sufficienti semplici aperture a circolazione naturale, come accade già per il bacino pescherecci.Prioritario per gli ambientalisti è che le amministrazioni della Riviera e il Governo chiedano all’Organizzazione marittima internazionale una definizione delle regole previste dall’Omi e dall’Unione europea per la sicurezza del traffico marittimo. Tra gli altri, a questa proposta ha già aderito la regione Emilia Romagna.“Le ragioni di cui preoccuparsi - hanno affermato i rappresentanti di Legambiente - ci sono: quello che può essere definito un piccolo grande mare ha bisogno di protezione da traffico petrolifero, il 5 per cento dell’intero flusso mondiale. Il più grande bacino turistico d’Europa è minacciato dalla concentrazione lungo le coste di attività altamente inquinanti quali le industrie petrolchimiche e le raffinerie, la costruzione di centrali termoelettriche, un’agricoltura con forte impiego di sostanze chimiche, l’eccessiva concentrazione di impianti per la produzione zootecnica a carattere industriale lungo i corsi d’acqua principali, a partire dal Po, che scarica in Adriatico il 40 per cento delle acque reflue del territorio italiano, l’aumento esponenziale degli insediamenti civili e produttivi, gli intensi traffici di sostanze pericolose, gli inquinamenti provenienti da terra e dal largo, la crescente urbanizzazione, l’erosione delle coste, l’eutrofizzazione, hanno messo in serio pericolo l’habitat naturale, la biodiversità, la qualità ambientale, nonché i vari aspetti delle economie marittime e costiere”.In questo quadro, però, non mancano i segnali positivi come l’adesione, da parte di centinaia di esercizi in tutta la riviera dai Lidi ferraresi a Rimini, ai progetti di Legambiente Turismo. Questa mattina, Goletta verde, prima della partenza, ospiterà i bambini di Chernobyl, a ospiti di famiglie bagnacavallesi.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"