Cessato allarme per la costa

I controlli effettuati dalle motovedette a partire dalle 4.30 si sono conclusi senza che fossero individuate chiazze oleose. Segno che i lavori di 'pulizia del mare' disposti secondo le direttive del ministero dell'Ambiente ed effettuati dall'imbarcazione Secomar IV, specializzata in interventi di questo tipo, avevano dato buoni risultati. Resta però — in tutti gli operatori di Marina, nei turisti e negli amministratori pubblici ravennati — il rammarico per un episodio di inquinamento che, grave sempre, lo è ancora di più nella prima domenica di agosto, con la spiaggia piena di gente investita dal forte odore di combustibile portato dal vento. Basti pensare che solo al centralino della Polizia municipale sono arrivate oltre cento chiamate, fra richieste di notizie e proteste. Anche se in numero minore, telefonate sono giunte anche ai vigili del fuoco e alle varie forze dell'ordine. Del resto, il fenomeno olfattivo è stato estremamente vasto e persistente, partendo da Marina di Ravenna e finendo con l'interessare anche le località vicine. Non poche le persone che, con le lacrime agli occhi a causa dell'acre odore, hanno abbandonato precipitosamente la spiaggia.
Ieri mattina il comandante della Capitaneria, Cattarozzi, il vicesindaco Mingozzi e l'assessore Pezzi si sono riuniti per fare il punto della situazione. Gli accertamenti condotti dalla guardia costiera avrebbero escluso che l'inquinamento sia stato causato dalla pulizia della sentina di una nave in transito: una pratica vietata, ma purtroppo molto diffusa. L'inquinamento si sarebbe invece verificato presso un terminal in disuso di sbarco 'a mare' del combustibile. Se così fosse, si potrebbe ipotizzare un problema di non sufficiente manutenzione dell'impianto. Se ne saprà di più quando la Capitaneria di porto e i tecnici di Arpa (agenzia regionale prevenzione ambiente) avranno terminato le proprie indagini. «Come amministrazione comunale — spiega il vicesindaco Giannantonio Mingozzi — ci riserviamo di esaminare la situazione ad accertamernti conclusi per valutare l'adozione di iniziative».
Sulla vicenda di domenica pomeriggio c'è da annotare una prima reazione politica. E' di Chiara Pocaterra, consigliere comunale di Forza Italia, che ha presentato un'interpellanza al sindaco chiedendo «quali tipi di intervento siano stati effettuati per verificare le colpe e per punire l'autore dell'ipotetico danno ambientale» secondo il principio europeo «chi inquina paga» e «quali azioni di prevenzione si pongano in atto affinchè tali fatti non si presentino».
Da un Articolo pubblicato in "Il resto del Carlino"