Stabilimenti balneari con il silenziatore

Non tanto sulla sentenza del tribunale di Ravenna che, in seguito al ricorso di un residente, ha imposto l’obbligo a Bagno Habana di “contenersi” entro il limite di 35 decibel. Ma piuttosto sull’annunciato coinvolgimento del Comune in un nuovo ricorso presentato dallo stesso residente, per cui non sarebbe stata rispettata l’ordinanza con la quale veniva subordinata l’organizzazione delle feste in spiaggia ad una relazione di impatto acustico ambientale.“Le cose - assicura Gasperoni - non stanno proprio così. Noi autorizziamo gli stabilimenti balneari sulla base di una relazione di impatto acustico che viene poi certificata da Arpa”. In particolare, il limite massimo di decibel viene stabilito in base alle zone e viale delle Nazioni è inserito, all’interno della cosiddetta fascia quattro, “dove il limite per le emissioni acustiche delle attività produttive è fissato pari a 65 decibel durante il giorno e 55 di notte. Noi abbiamo ovviamente l’obbligo di verificarne l’ottemperanza, siccome però - spiega Gasperoni - abbiamo un duplice dovere di tutela nei confronti non solo del cittadino residente ma anche delle attività produttive, le stesse abitazioni e gli alberghi devono adottare tutte le precauzioni per un corretto isolamento acustico”.“Se saremo chiamati in causa - prosegue Gasperoni riferendosi al ricorso del residente - risponderemo con la massima trasparenza”.Quello dei decibel resta comunque un tema delicato. “Probabilmente l’anno prossimo - annuncia Gasperoni - chiederemo agli stabilimenti balneari di adottare strumenti di autoregolamentazione delle emissioni acustiche”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"