Occhio alla mucillagine

Lei, la mucillagine, era già lì, pronta a rovinare la festa con la sua massa marrone gelatinosa ancora prima che scoppiasse la stagione dei bagni in mare. Per il momento ci ha pensato la mareggiata a tenerla a bada, ma quel che ne sarà quando tornerà la bonaccia resta un’incognita.Sulle condizioni dell’Adriatico, ora che la stagione entra nel clou, parliamo con Attilio Rinaldi, direttore della struttura oceanografica Daphne di Arpa Emilia Romagna.Allora è già arrivata la mucillagine?“Al largo, a circa 20 chilometri dalla costa, a una profondità di meno 5-12 metri, abbiamo trovato della neve marina, precursore della mucillagine, anche venerdì pomeriggio. Il fenomeno era già in atto, anche se in forma contenuta. Nelle ore più calde, poi, si è notato anche qualche piccolo affioramento”.Non è un po’ presto, visto anche che la stagione non è stata fino ad ora delle più calde?“Quando la temperatura del mare comincia ad aggirarsi intorno ai 20 gradi, si possono già avere manifestazioni più o meno intense”.Le mareggiate degli ultimi giorni possono aver dato una ripulita al mare anche per la mucillagine?“Sicuramente le condizioni di questi giorni, con il mare mosso e la bora, avranno favorito il rimescolamento. L’anno scorso ad esempio, quando si era formata parecchia mucillagine in tutto l’Adriatico, la situazione si risolse con la grande libecciata dei primi giorni di luglio. Quest’anno chissà... la mareggiata è senz’altro salutare, ma gli effetti potremo valutarli solo dopo”.L’anno scorso l’estate priva di precipitazioni ci regalò un mare cristallino. Quest’anno, che le precipitazioni sono abbondanti, come si presenta?
“Abbiamo avuto delle schiume dovute alla fioritura di microalghe, che ci sta accompagnando da circa un mese. Ma questo avviene tutti gli anni. Poi abbiamo riscontrato - ed è tuttora in atto - un po’ di eutrofia dovuta soprattutto ai grandi apporti fluviali: l’acqua si presenta verdognola per via delle microalghe in sospensione. Ma al momento di veri e propri problemi, come l’anossia, non ce ne sono."
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"