La nebbia ferma il Porto

Per motivi di sicurezza la Capitaneria ha sospeso la navigazione all'interno del porto canale: pur con dotazioni tecnologiche avanzate, anche le navi più moderne sono esposte a rischio di collisione in un area così ristretta come quella comprese fra le due dighe che distano una settantina di metri: all'interno, poi, lungo le banchine, sono ormeggiati altri scafi, alcuni dei quali con carichi potenzialmente pericolosi. Così almeno una ventina di mercantili ha dovuto rinviare le operazioni di attracco o di partenza. Autorizzata solo qualche uscita, ieri pomeriggio, poi è tornato il blocco totale. Il danno economico è rilevante: questo stop forzato in totale può costare a terminalisti e armatori complessivamente anche 150-200mila euro al giorno. E sono ore frenetiche negli uffici dell'Avvisatore marittimo di Marina di Ravenna. «In condizioni normali — siegano gli operatori — gestiamo il traffico programmato, rispondendo alle chiamate dei comandanti che si avvicinano a Ravenna. Oggi, con la nebbia, è una richiesta continua di informazioni, senza contare che il blocco per scarsa visibilità determina ricadute al traffico anche degli scali marittimi di arrivo». In media la nebbia provoca una decina di 'stop' all'anno: quello di venerdì sera è il primo di questa stagione invernale. Tra le navi all'ancora in rada c'è anche il mercantile turco Ahmet Erdogdu: venerdì poco dopo le 21, mentre lasciava il Candiano con il pilota a bordo, diretto in Libia, uno dei timoni è andato in avaria. La Capitaneria ha quindi imposto la fermata della nave in rada: non appena le condizioni di visibilità lo consentiranno, la Ahmet Erdogdu verrà rimorchiata in porto e subirà un'accurata ispezione. Il mercantile turco (ha una stazza di quasi 2000 tonnellate e porta un carico di mangimi) potrà lasciare Ravenna soltanto quando il guasto sarà integralmente riparato.