Incertezza per i canoni demaniali

Il Senato ha approvato ieri il decreto con il quale il governo proroga al 31 ottobre 2006 e non, come previsto inizialmente al 30 settembre, la riscossione del canone sulle concessioni demaniali. E’ questo l’ennesimo capitolo di una vicenda che si sta trascinando dall’ottobre 2003 e che ha profondamente provato i bagnini della costa romagnola. Il provvedimento, partorito dal passato governo Berlusconi e in particolare dall’ex ministro dell’economia Tremonti, prevede l’applicazione di rincari del 300 per cento sui canoni demaniali; misura in grado, da sola, di mettere in ginocchio gran parte dell’industria balneare italiana.A colpi di proroghe si è giunti fino ad oggi, lasciando gli operatori in piena incertezza. Lo slittamento definito ieri è importante, perché consente, accogliendo anche una sollecitazione pervenuta dagli operatori e in particolare dalle Regioni, di avere il tempo necessario per mettere a punto una nuova normativa che dovrà risolvere anche la delicata questione della retroattività del provvedimento. Così come adottato dal precedente Governo, la misura imponeva infatti la triplicazione dei canoni per gli anni 2004, 2005 e 2006.“Esprimo la piena soddisfazione per questo provvedimento - sottolinea il senatore Vidmer Mercatali - che è stato frutto di un lavoro concertato delle aule di Camera e Senato con il governo e che consente a questo punto di sanare in via definitiva una questione che si trascina da anni e che rischiava di pesare in maniera significativa sul comparto turistico. Lavoreremo in questi mesi affinché la nuova normativa parta dal 2006 e sia concertata e condivisa con gli operatori del settore, le Regioni e le Province interessate”.La soddisfazione è condivisa anche da Riccardo Santoni, in rappresentanza dei bagnini della Fiba Confesercenti: “Grazie alla proroga ci sarà tempo per sederci attorno ad un tavolo e raggiungere una soluzione condivisa. Il Governo ci ha dato un segnale positivo e tempestivo; abbiamo apprezzato il fatto che ci sia stata una disponibilità immediata a coinvolgerci nella discussione. I bagnini si sono dimostrati molto uniti e presentano una proposta concreta per trovare una soluzione. Proponiamo un aumento del 40 per cento dei canoni a livello nazionale; partiamo infatti dal presupposto che il rincaro del 300 per cento sia una via impercorribile”.Miro Fiammenghi, consigliere regionale del gruppo Uniti per l’Ulivo, aveva presentato recentemente un’interrogazione sul tema dei canoni demaniali: “Il Governo ha dato la risposta che ci attendevamo - commenta Fiammenghi -. Ora le Regioni, lo Stato e le associazioni dovranno impegnarsi per giungere a una soluzione definitiva che sotto la guida di Berlusconi non si è mai riuscita a raggiungere. La questione è sorta nel 2003 e si è trascinata per anni: oggi, finalmente, ci sono gli elementi per giungere ad una soluzione concordata.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"