I cittadini e il Comune del Mare

Attraverso una serie di domande, cercherà di capire la loro posizione rispetto ad un eventuale “Comune dei lidi”. L’iniziativa è partita dal gruppo di Alleanza nazionale che, a 15 mesi di distanza dalle elezioni amministrative del 2006, è tornato a cavalcare quello che fu il suo cavallo di battaglia nella tornata elettorale del 2001. “In questo lasso di tempo - ha spiegato Roberto Petri, presidente provinciale di An - valuteremo se sia possibile l’istituzione di un Comune separato che comprenda i lidi. Non crediamo di avere la verità in tasca, ma ci stiamo convincendo che questo sia un percorso da affrontare per verificare se sussistono le condizioni burocratico-amministrative. Nel qual caso proporremo un referendum in concomitanza con le elezioni del prossimo anno”.Il questionario, dunque, avrà il compito di captare gli umori della comunità. Sono sette le domande che verranno poste ai residenti, che, se vorranno, potranno esprimere la loro opinione sulla valorizzazione dei lidi da parte del Comune di Ravenna, sui poteri del consiglio di circoscrizione e sull’investimento di risorse nel territorio. “Dalle risposte che riceveremo - ha chiarito Petri - trarremo gli spunti per condurre il confronto con la cittadinanza e con le istituzioni direttamente coinvolte”.Uno dei punti su cui fanno maggiore leva gli “aspiranti separatisti” è la redistribuzione dei proventi dell’Ici. Secondo An, infatti, dai lidi arriverebbe circa il 30 per cento del gettito totale. Ma questa proporzione non verrebbe rispettata negli investimenti. Lo stesso discorso vale anche per quanto riguarda l’addizionale Irpef versata dalle attività imprenditoriali presenti sulla costa. Nel frattempo, il consigliere An della circoscrizione del Mare Andrea Serri, ha presentato un’interpellanza nella quale chiede l’istituzione di una Commissione di studio che valuti la fattibilità del progetto di indipendenza. E, nel farlo, strizza l’occhio al gruppo del Delfino e al presidente Pericle Stoppa, che più volte ha lamentato la mancanza di autonomia decisionale del “parlamentino”. Un preludio a una futura alleanza? “Non sono io a dover prendere queste decisioni - ha commentato Serri -, ma le convergenze ci sono. Quello che mi aspetto ora è un gesto forte che porti all’istituzione della commissione”. Decisamente contrario a qualsiasi ipotesi separatista è Enrico Laghi, assessore al Decentramento. Che, tuttavia, non si nega al confronto. “L’ipotesi di dividere - ha affermato - secondo me è sbagliata. Ma se si tratta di discutere per trovare la possibilità di agire in modo più diretto, sono aperto al dialogo. Il prossimo passo, da parte mia, sarà quello di riuscire a discutere in consiglio comunale il prima possibile la bozza del nuovo regolamento del decentramento, che punterà molto sullo sviluppo della partecipazione della cittadinanza.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"