Happy Hour: una multa per una normativa di 60 anni fa

Enrico Manganelli è uno dei gestori del "Ruvido" di Punta Marina. Domenica il suo stabilimento balneare è stato multato, insieme alla Duna degli orsi, al Mosquito, al Sottomarino e all'Obelix di Marina di Ravenna per aver violato una normativa di sessanta anni fa che vieta la vendita scontata degli alcolici al minuto. E' stata rispolverata una norma di archeologia giudiziaria, anche se musica e alcolici a metà prezzo, ingredienti primari degli happy hour di Marina, rientrano in una convenzione del 2001 fra Comune e associazioni di categoria. «Se la gente viene a Marina — continua Manganelli — è perché si diverte e il posto è bello. Non credo che uno parta da Modena o Bologna perché qui le birre costano la metà». Sulla stessa lunghezza d'onda anche i gestori degli altri bagni. «Sono sette anni che facciamo gli happy hour — spiega Luca Tommasini dell'Obelix — e non sapevamo nulla della legge. Ultimamente la Confesercenti ci aveva informati di una eventualità del genere e allora abbiamo smesso per una domenica. Dopo però ci siamo adeguati agli altri bagni». Hanno deciso di fare ricorso e nel frattempo il prossimo week end anche loro proporranno happy hour con musica e birre a prezzo intero. Tanto, assicurano, la gente arriverà lo stesso. «Avevamo 'preso' una multa qualche settimana fa — spiega Yuri Sassi del Sottomarino — per lo stesso motivo. La situazione non era però molto chiara e allora abbiamo ricominciato con gli happy hour. Prima di ogni estate noi bagnini facciamo delle riunioni con l'Amministrazione in cui spieghiamo i nostri progetti. E' stato così anche per gli happy hour e gli sconti sugli alcolici. Nessuno però — aggiunge Sassi — ci ha avvisato che questi ultimi erano vietati». Anche l'Obelix ha optato per un'ora felice senza sconti. «La gente arriva lo stesso — conclude — perché non è la prospettiva dello sconto ad attirarla ma quella di trascorrere un pomeriggio al mare, ascoltando buona musica». Riccardo Santoni della Confesercenti conferma che gli stabilimenti balneari faranno ricorso. «I legali sono già al lavoro — spiega — anche se le difficoltà nascono proprio dall'incertezza dell'interpretazione dell'articolo in questione. Si tratta di una legge molto vecchia ed è difficile applicarla ad un fenomeno così nuovo come quelli degli happy hour». Santoni poi si sofferma su quelli che sono, secondo lui, i problemi gravi di Marina. «Le situazioni più critiche, come le risse e i disordini — spiega — traggono origine sempre dagli stessi soggetti: forse bisognerebbe focalizzare l'attenzione su questo».
Domenica scorsa Marina di Ravenna, come al solito, ha salutato la fine del week hend con happy hour affollatissimi. Il caos però si è consumato soprattutto negli stradelli, mentre all'interno degli stabilimenti balneari, anche nei più gettonati, la situazione è rimasta tranquilla. Traffico e lunghe code sul lungomare. Negli stradelli, dove da poche settimane è in vigore il divieto di sosta e il senso unico alternato, c'erano ugualmente tantissime automobili parcheggiate e multate. Ragazzi e ragazze di tutte le età, in auto, motorino e bicicletta hanno continuato a fare spola da un bagno all'altro, in un andirivieni continuo interrotto solo da saluti e chiacchiere improvvisate. Proseguendo lungo lo stradello dei bagni, verso il centro di Marina di Ravenna il panorama ad un certo punto è cambiato. Superata la zona dei bagni più "caldi", il deserto. Stessa atmosfera un po' surreale nel centro della località balneare.
Annamaria Corrado