Goletta Verde lascia Marina

In particolare “Amare l’Adriatico”, la campagna che Legambiente sta svolgendo da due anni per chiedere l’istituzione di un’Area Marina Particolamente Sensibile (e le relative protezioni) ha puntato il dito, recita una nota dell’associazione, “sui grandi problemi del mare e registrato i tanti piccoli e diffusi comportamenti che contribuiscono a peggiorare la situazione ambientale, l’immagine e l’economia del più grande bacino turistico d’Europa”. “Questa occasione - ha commentato Giacinto De Renzi, coordinatore provinciale di Legambiente - ci ha permesso di mettere in luce i problemi presenti lungo i 35 chilometri della costa ravennate e già oggetto da anni di denuncia da parte nostra e di consegna di ‘bandiere nere’ negli scorsi anni”. Il circolo locale di Legambiente ha indicato tra questi il polo chimico (ex comparto EniChem), dove, secondo l’associazione serve maggiore attenzione per la salute dei lavoratori, dei cittadini, per la tutela e il risanamento dell’ambiente insieme alla costruzione di un sistema di controllo e di prevenzione degli incidenti nel polo chimico (Legambiente si sta costituendo parte offesa nel procedimento di indagine volto ad accertare le cause che hanno provocato una nube tossica il 13 maggio 2002); la piattaforma Eni Angela-Angelina, della quale viene richiesta la dismissione in quanto è posta a circa un miglio della costa nella zona al largo di foce Fiumi Uniti e foce Bevano, conosciute per la valenza paesaggistica ed ambientale. A completare l’elenco delle note dolenti, le costruzioni abusive nelle zone naturali e protette come i capanni della foce Fiume Savio, della Foce Bevano, della Foce Fiumi Uniti, della Pialassa dei Piomboni, della Pialassadella Baiona, del Fiume Reno. A questo proposito Legambiente chiede che “il Comune si decida ad applicatre la legge disponendone la demolizione e il ripristino della situazione precedente”.“La sosta di Marina di Ravenna - ha sottolineato dal canto suo Luigi Rambelli, presidente nazionale di Legambiente Turismo - ha permesso di rilanciare la rete di porti turistici dotati di servizi e di regole per preservare le aree portuali e le loro acque garantendo la disponibilità di isole ecologiche al servizio delle imbarcazioni da diporto, la promozione di comportamenti più rispettosi dell’ambiente marino anche da parte dei diportisti secondo un decalogo in allegato) definito da Legambiente con alcuni gestori di porti turistici”. Il riferimento è all’iniziativa “Adriatico Mare Pulito”, partita proprio da Ravenna, che ha consentito di dotare i due porti di Marina di isole ecologiche, grazie al contributo di Coop Adriatica e delle istituzioni locali, e che si è trasformata in una vera e propria rete con l’adesione di altri porti fra i quali Ancona (Marche) e Giulianova (in Abruzzo) già toccati da questa edizione di “Amare l’Adriatico”. Prima di lasciare Marina e ripartire alla volta di Chioggia, la Goletta Verde ha ricevuto la visita dei bambini di Chernobyl ospitati da alcune famiglie di Bagnacavallo.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"