Difettoso l’impianto a metano

I carabinieri hanno completato il quadro delle indagini e hanno presentato una relazione al sostituto procuratore Gianluca Chiapponi che coordina l’inchiesta. Nelle prossime ore verrà affidato l’incarico per effettuare una perizia tecnica all’impianto di riscaldamento. L’appartamento è stato posto sotto sequestro per consentire ai tecnici del servizio di Igiene pubblica di effettuare tutti gli accertamenti del caso. Stando a quanto verificato all’interno del bilocale che il vicecomandante della stazione di Marina di Ravenna aveva preso in affitto da circa un anno e mezzo, il tubo che si innestava nel muro per collegarsi alla canna fumaria esterna era staccato dalla sede naturale e spostato di lato. Pertanto le esalazioni non fuoriuscivano all’esterno e i gas hanno invaso l’appartamento, provocando la morte per intossicazione da ossido di carbonio del sottufficiale. L’impianto in questione, una stufa alimentata a metano, non pare essere dei più moderni. Intanto i carabinieri sono risaliti al proprietario dell’immobile e ora sono in corso accertamenti per stabilire eventuali responsabilità. La tragica vicenda ha suscitato grande commozione in memoria della vittima tra i numerosi colleghi del giovane maresciallo.