Beaches Brew il Festival Indie Rock a Marina di Ravenna

L’anno scorso furono circa 700 i turisti stranieri a soggiornare appositamente a Marina di Ravenna (e dintorni) per quasi una settimana, quest’anno il dato sarà presumibilmente ritoccato al rialzo. A una settimana dall’inizio, le strutture ricettive della zona sono quasi tutte piene e stanno andando esauriti in queste ore gli oltre cento braccialetti speciali a disposizione in prevendita (che al costo di 40 euro forniscono una serie di benefit aggiuntivi agli spettatori), venduti anche in Stati Uniti, Brasile («ci hanno scritto per avere la certezza di riceverlo a Marina, dove verranno appositamente per il nostro festival») e Australia, oltre che nel resto dell’Europa (Inghilterra e Germania in primis). L’annuncio del programma sui social network ha prodotto oltre 100mila contatti in 24 ore, il triplo rispetto all’anno precedente.

Uno scatto dal Beaches Brew 2016

Sono alcuni dati extra musicali della sesta edizione di Beaches Brew, il festival indie-rock di Marina di Ravenna ormai finito stabilmente nelle guide sulle rassegne da non perdere in Europa delle riviste di settore, italiane e straniere. Il segreto del successo lo svela durante la presentazione alla stampa in municipio Christopher Angiolini, patron di Bronson Produzioni e del bagno Hana-Bi di Marina, che organizza come abitudine il tutto in collaborazione con l’agenzia di concerti olandese Belmont Bookings. «Innanzitutto si tratta di un festival a ingresso gratuito e in spiaggia, in un ambiente che noi diamo per scontato ma che per il pubblico internazionale non lo è: la pineta, la duna, il mare. Poi l’atmosfera è rilassata (non si creano situazioni caotiche comuni agli altri festival internazionali del genere, ndr), le vibrazioni positive e l’aria che si respira internazionale, tanto che sento dire spesso che sembra di essere “da un’altra parte”…». E non nella piccola Marina che ospita quello che è diventato un vero e proprio festival (dopo le prime edizioni in tono minore) a partire dall’estate del 2014, con tanto di palco montato sulla spiaggia e, da quest’anno, un terzo palco, più piccolo, per le realtà emergenti (oltre alla tradizionale “tettoia” dell’Hana-Bi).

L’unico problema – a fronte della gratuità dell’evento – pare ormai essere per gli organizzatori quello relativo alle risorse, con istituzioni (il festival è realizzato in compartecipazione con il Comune di Ravenna e con un contributo della Regione) e sponsor che complessivamente riescono a coprire solo poco più della metà del budget. «È molto dura – commenta Angiolini –, ma anche interessante cercare di proporre un cartellone di caratura internazionale con così pochi mezzi». La fortuna, invece, è che spesso sono gli stessi artisti a voler partecipare al festival grazie al passaparola e alle esperienze passate. E così anche quest’anno si segnalano diversi ritorni sulla spiaggia ravennate, a partire dagli americani Thee Oh Sees e Moon Duo (che qui hanno anche registrato un disco dal vivo) e le olandesi Blue Crime, tutti protagonisti dell’ultima serata del festival, l’8 giugno all’Hana-Bi, insieme ad altri invece per la prima volta a Marina come il ghanese King Ayisoba e due giovani realtà italiane, Matteo Vallicelli e Gomma.

Andando a ritroso nel programma torna la serata di apertura (lunedì 5 giugno) in paese, al molo Dalmazia (dove per l’occasione sarà allestito il mercatino vintage Garage Sale), con band da Giappone (Kikagaku Moyo), Turchia/Olanda (Altin Gun), India (Mandolin Sisters) e Canada (Operators); il giorno dopo (martedì 6 giugno) si parte all’Hana-Bi con il nome caldo della scena rock australiana, King Gizzard & The Lizard Wizard, in esclusiva per l’Italia (dove suonano per la prima volta), a fianco di altri nomi già noti anche in questo caso al pubblico ravennate come King Khan & The Shrines, le americane Death Valley Girls e Coathangers (i nomi femminili sono circa la metà di quelli in cartellone, sottolineano gli organizzatori) oltre agli italiani Lame e The Devils.

Infine, da segnalare la prestigiosa partnership, per la prima volta quest’anno, con Rai Radio 1 e in particolare la trasmissione King Kong, che potrebbe trasmettere il 7 giugno direttamente dalla spiaggia di Marina, mentre tra le curiosità spicca la birra realizzata appositamente per il festival dal birrificio scozzese BrewDog e il piatto per vinili targato Beaches Brew (per poter ascoltare i dischi anche in spiaggia…) realizzato per l’occasione dall’azienda americana Crosley.

Per molti appassionati la giornata più attesa sarà però quella di mercoledì grazie alla presenza degli Shellac di una figura di culto assoluto come Steve Albini («il produttore dei Nirvana, tanto per capirci», ha tagliato corto Angiolini). A completare il programma del 7 giugno poi i canadesi (altro ritorno, ma sotto un nuovo nome, ex Viet Cong) Preoccupations, le francesi Decibelles, l’americana Kaitlyn Aurelia Smith e la giovane e già chiacchierata (nei giorni scorsi ne ha parlato anche Repubblica) californiana Weyes Blood, oltre al duo italiano Mood.
Articolo pubblicato in RavennaeDintorni