24esimo Campionato Invernale

Passata in archivio con sette manche valide e due scarti, per ovvi motivi di tempo mancano ancora le classifiche definitive dell’evento e in attesa che l’indaffaratissima segreteria del circolo le ufficializzi, controllando i tempi e risolvendo le numerose parità, è piacevole dedicare l’attenzione solitamente posta unicamente all’aspetto sportivo, alla manifestazione nel suo complesso, dato che la partecipazione ha raggiunto numeri mai toccati in passato. I 136 scafi iscritti, infatti, sono un’enormità, superata a livello nazionale solo dal Circolo Nautico Fiumicino che ne ha annoverati una manciata in più. Numeri del genere possono essere spiegati unicamente andando oltre le boe e le regate e sono il frutto dell’imponente sforzo organizzativo di un circolo che, forte di un’esperienza più che decennale, ha dimostrato di saper affrontare ogni sfida con il giusto approccio. Gestire un così alto numero di iscritti rappresenta senza dubbio una sfida importante, sia dal punto di vista tecnico, che da quello logistico. E’ proprio per soddisfare queste necessità che il Ravenna Yacht Club ha coinvolto nell’evento parecchie persone, divenute in breve tempo insostituibili ingranaggi di un’efficiente meccanismo, coordinato da Umberto Miccoli, Franco Tramonti e Franco Costa, rispettivamente presidente, segretario e responsabile dell’attività sportiva del sodalizio ravennate. Quando le cose vanno bene, soprattutto nel contesto di manifestazioni articolate come un campionato invernale che comprende sette appuntamenti, il merito va però ridistribuito su tutti, anche su coloro che lavorano nell’ombra: ecco quindi uscire allo scoperto un piccolo plotone, composto da cuochi, ormeggiatori, segretarie, giudici di regata, posa boe, contro starter, piloti di gommoni, baristi e altri ancora. Nel caso di un campionato come quello del Ravenna Yacht Club, infatti, l’aspetto conviviale non può passare in secondo piano, dato che la maggioranza degli equipaggi si iscrive per il puro piacere di far parte di una grande festa e per dare un senso alle tante domeniche invernali.Niente di meglio quindi che fare un po’ di moto, sfidando le rigide temperature, prima di radunarsi con amici e “avversari” sotto il tendone del Ravenna Yacht Club dove si respira un’aria familiare e rilassata.Ecco quindi che dopo ogni regata, il circolo diventa il posto dove finire la domenica, seduti al tavolo con gli amici di sempre, quelli che, solo poche ore prima, erano i tuoi avversari. Tra considerazioni tecnico-tattiche e discorsi che con la vela centrano poi relativamente, si ride e si scherza, respirando un’atmosfera amichevole e rilassata, capace di far dimenticare per qualche attimo lo spinnaker rotto o l’errore in manovra che rischia di costare la vetta della classifica. Mentre la giornata volge verso la conclusione, il Ravenna Yacht Club continua a lavorare, sfornando con rapidità impressionante, a dispetto degli orari alquanto strampalati, centinaia di pasti caldi: la gente apprezza e si mette ordinatamente in fila sorridendo a dimostrazione del fatto che, a eventi del genere, l’importante è ancora partecipare. Chapeau.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"