Una notte al Rivaverde

E’ da poco passata la mezzanotte. La musica in spiaggia si spegne e gli stabilimenti balneari si svuotano, riversando centinaia di persone in strada. Camminano a torso nudo e birra in mano tra il mare e Rivaverde, il quartiere del momento, nel bene e nel male. Quello dove i residenti “investitori” si lamentano della mancanza di silenzio, dove si “minacciano di morte anche i gatti” e dove per qualcuno regnerebbe l’anarchia alcolica di chi fa quello che vuole e la fa dove vuole.Eppure, a domenica ormai iniziata, la situazione non sembra certo preoccupante: sbarra o non sbarra in strada ci sono più poliziotti che residenti. Mancano persino i gatti. Il rumore dei giovani si sente, ma è un vocio lontano. Un sottofondo di cori e clacson. La notte della polizia è cominciata da poco, quello che li attende non sarà un sabato qualunque.Su Rivaverde i riflettori sono molti. Nel pomeriggio il Dirigente dell’ufficio volanti, Claudio Cagnini, aveva fatto transennare con una catena una trentina di metri quadrati in viale delle Nazioni, per creare una postazione per i controlli. Quando sono arrivati sul posto le auto dei gitanti le avevano ignorate olimpicamente. “C’è voluto il carro attrezzi per portarle vie - racconta un poliziotto -. La gente pur di parcheggiare di fronte al mare se ne frega di tutto”.Verso le 11 arriva anche il furgoncino della Municipale con l’etilometro a bordo, piazzato proprio accanto all’hotel Rivaverde.In mezzo ai giovani con accento bolognese e modenese, qualche poliziotto in borghese vigila in silenzio senza dover intervenire.Osservano una situazione tutto sommato calma, appena appena ravvivata da qualche situazione al limite della decenza. C’è un giovane ubriaco, ad esempio, che si mette sulle strisce pedonali e non vuole muoversi.Quattro ragazzi cantano in stato d’ebbrezza una canzone di Pupo, poi se la prendono con le “donne della vita” di Zidane.Di fronte alla postazione della polizia passa un’auto con cinque ragazzi a bordo, nulla di strano, solo che tre sono davanti e due dietro. Viene fatta accostare e ripartire con un modulo diverso, meno “offensivo”: tre dietro e due davanti.Un ragazzo senza cinture su una Golf targata Ferrara è il primo a salire sul camper della Municipale, soffia timidamente nel palloncino. Soffia e spera.L’etilometro lo salva, ma essendo neopatentato perde dieci punti invece che cinque. “Mi dispiace - gli risponde un vigile - le cinture vanno messe sempre”. Il ragazzo non ha parole e se le ha sono confuse.Rientra mesto nell’auto dove l’aspetta un’altra ragazza con gli occhi chiusi che forse non si è nemmeno accorta di nulla. Poco dopo passa un giovane senza casco, viene fatto accostare anche lui, ma ha una scusa: “Me lo hanno appena rubato” - dice -. Stavo aprendo la catena, mi sono girato e ...”. Alla fine le patenti ritirate per l’alcol saranno solo 4. Intanto arriva una chiamata da Lido Adriano e il dirigente Cagnini invia una volante a sedare una rissa. Via radio ascolta gli aggiornamenti, tutto sembra essere tornato alla normalità. Passa qualche minuto e tornano due agenti in moto da Punta Marina: “Il ladro di zucchine è stato assicurato alla giustizia”. Hanno appena sorpreso un uomo a rubare verdure in un orto. “Aveva due sporte piene”.Intanto un 20enne, con marcato accento bolognese e la faccia da bravo ragazzo, si introduce nell’area riservata alla Municipale. Barcolla con un telefonino in mano e con l’altra si appoggia alla spalla di una vigilessa che controlla il traffico perplessa.Quando finisce l’animata conversazione il bravo ragazzo si rivolge proprio all’agente e gli chiede: “Tu pensi che lei mi ami ancora?”. La vigilessa non sa se ridere o piangere. Guarda l’orologio: è solo l’una.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"