Un pugno al ragazzo in coma

Un colpo violento e improvviso, partito a margine di una scazzottata con la quale il giovane non aveva nulla a che fare. Domenico, originario di Cosenza, era arrivato a Marina in compagnia di un amico. La sua unica colpa, trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Alle 20,50 di domenica sta uscendo da un bagno per raggiungere molto probabilmente viale delle Nazioni e ritornare verso Crespellano, dopo una giornata di mare e sole. Si trova su uno stradello interno, tra la spiaggia e la pineta, quando nota un gruppo di persone, che si è radunato attorno a un’altra coppia di ragazzi. E’ quasi buio, Domenico si avvicina a quel gruppetto. Nonostante l’amico lo inviti a stare lontano: “Andiamo via - gli urla - non ti mettere in mezzo”. Domenico non gli dà retta: forse vuole dividere i due, forse vuole solo capire cosa sta succedendo. Di sicuro non fa in tempo a fare nessuna delle due cose. Una dei due ragazzi coinvolti nella scazzottata pensa che si tratti di un amico del rivale giunto in suo aiuto e gli sferra un pugno. Un colpo solo, diretto. Domenico cade e sbatte la testa. Perde sangue dal naso e dalla bocca. I due litiganti si perdono subìto nella folla. I primi a soccorrere il 27enne sono gli uomini del Sem a bordo delle loro motociclette. Il ragazzo viene intubato. Qualche minuto dopo arrivano anche la ambulanze del 118. Due pattuglie della polizia aiutano il personale medico a farsi spazio tra la folla. Il ferito viene trasportato a Ravenna, il bollettino medico parla di frattura dell’osso temporale, una lesione e un ematoma cerebrale. Alle 23 verrà trasferito nel reparto di neurochirurgia del Bufalini di Cesena. E’ più o meno l’ora in cui la polizia ha già cominciato a ricostruire con esattezza la dinamica degli eventi. Dopo le volanti, arrivano sul posto anche gli uomini della Squadra Mobile e il dirigente Stefano Rossi. La raccolta di informazioni non è però stata semplice. Paradossalmente, nonostante le migliaia di persone transitate sul posto, in pochi hanno visto la scena. In un primo momento sembrava addirittura che il giovane fosse caduto da solo, forse per qualche bicchiere di troppo. Le indagini della mobile stanno proseguendo in queste ore. Si cercano riscontri alle testimonianze più attendibili, in particolare a quella dell’amico. Presto un nome preciso potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Si parla di una persona conosciuta alle forze dell’ordine. L’accusa, al momento, sarebbe quella di lesioni personali gravissime. Ma tutto dipende dalle condizioni del ragazzo, ricoverato al Bufalini in stato di coma.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"