Turismo e variante Prg, la ricetta degli Industriali

Secondo Confindustria, la “situazione è particolarmente grave a Marina di Ravenna” dove la maggior parte degli albergatori manifesterebbe l’intenzione di cessare l’attività “ a fronte dei cospicui investimenti che sarebbero necessari per riqualificare e mettere a norma alberghi risalenti ad oltre 30 anni fa”.
Di fronte a questa situazione, il Comune “può scegliere un atteggiamento passivo o intraprendere azioni per sostenere lo sviluppo”. Ritenendo che “una crescita stabile del turismo non possa prescindere da una qualificata dotazione alberghiera”, gli Industriali puntano decisamente “sulla seconda opzione” ed ha affrontato il problema nell’ambito dal gruppo di imprenditori che sta predisponendo le proposte dell’Associazione per l’elaborazione della nuova variante del Prg.
Qual è allora la ricetta secondo Confindustria? “Che il Comune di Ravenna, nell’ambito delle norme di attuazione della nuova variante, modifichi i parametri finora adottati” ed estenda “agli alberghi del litorale a tre stelle con meno di trenta stanze la possibilità (già prevista per gli alberghi a una e due stelle) di ottenere il cambio di destinazione d’uso a residenziale o direzionale, dietro obbligo, garantito con fideiussioni bancarie, a realizzare nuove strutture ricettive con almeno il doppio di camere e posti letto rispetto a quelle trasformate”.
“La proposta - spiega Confindustria - punta a liberare risorse finanziarie da investire in strutture moderne ed adeguate ai migliori standard qualitativi; il Comune dovrebbe inoltre incentivare l’operazione diminuendo gli oneri d'urbanizzazione, posticipandone la riscossione al momento in cui le nuove attività saranno pienamente operative”.
In questo modo, si sbloccherebbe “l’impasse, creando le condizioni per attrarre sui nostri lidi nuovi investimenti”.