Spiaggia anche per disabili

Questi sono gli scopi che si sono prefisse Rita Rambelli dell’Ausl e Cinzia Medri del Consorzio per i servizi sociali di Ravenna, Cervia e Russi, organizzatrici del convegno “Mare per tutti.
Mare senza barriere” che si terrà al Park Hotel di Marina di Ravenna martedì 1 giugno a partire dalle 9,30. “Gli operatori dell’Ausl - spiega Rita Rambelli - ricevono chi ha bisogno di riabilitazione e possono portarli ad un buon grado di reinserimento. Ma poi? Questo non significa nulla, se non mettiamo le persone in grado di fare quello che facevano prima. E con le tecnologie di oggi è possibile”.Quindi perché negare a chi ha problemi di mobilità, dalla nascita o acquisiti a causa di un incidente, la possibilità di un bagno al mare o, addirittura, di andare in barca a vela? “ Prima che di uno sforzo economico - continua la Rambelli - si tratta di un cambiamento culturale. La popolazione invecchia e ci sono sempre più persone con problemi di deambulazione ma che non sono disabili”.Sul litorale più frequentato d’Italia sono pochissimi gli stabilimenti balneari in grado di accogliere portatori di handicap. A Marina di Ravenna è presente solo il bagno Tamerici, che si è attrezzato con pedane di plastica che conducono fino alla riva, bagni e cabine apposite e una carrozzina anfibia. “Ma non è giusto che ce ne sia solo uno, perchè diventa quasi una ghettizzazione. Pensiamo ad un ragazzo di trent’anni in carrozzina dopo un incidente. E’ giusto che abbia la possibilità di scegliere e di frequentare gli stabilimenti dove sono i suoi amici ma, allo stato attuale, per essere spostato deve essere preso in braccio. Sempre che riesca ad accedere allo stabilimento, visti i parcheggi selvaggi. Quasi sempre, però, questi ragazzi avvertono di essere un peso e preferiscono chiudersi in casa. In questi casi basterebbe una pedana di plastica e loro potrebbero raggiungere da soli l’ombrellone o la riva del mare. Interventi non costosi e che qualificherebbero ulteriormente gli stabilimenti dal punto di vista turistico”. Cinzia Medri, ex velista a livello agonistico, è profondamente convinta del valore terapeutico, anche per handicappati mentali gravi, che può avere la barca a vela. “Su una barca - afferma - si creano relazioni molto strette e forti rapporti di cooperazione. Ognuno sente di essere indispensabile per l’altro, sa che non sarà lasciato solo. Questo è importante per tutti, specialmente per chi ha dei problemi”. Attualmente, i circoli velici ravennati non sono attrezzati per accogliere persone diversamente abili. “Eppure - continua la Medri - basterebbe una piccola “gru” che solleva la persona e la trasporta a bordo, come già succede in diversi circoli della Liguria”. Il costo di una simile apparecchiatura non sarebbe proibitivo: nell’ordine dei 5-6mila euro.“Nel corso del convegno - ha concluso la Medri - cercheremo di far incontrare tutti i soggetti interessati: dalle associazioni di disabili, ai bagnini agli operatori turistici. All’incontro sarà presente anche un velista disabile come Marco Rosetti, che gareggia e vince contro skipper ‘normali’”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"