Sicurezza: dalla riviera all’entroterra

A questo proposito il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) ha organizzato ieri, in collaborazione con l’Associazione degli Industriali della Provincia di Ravenna e con Ascom Confcommercio, un importante convegno dal titolo “Sicurezza: dalla riviera all’entroterra”, che ha visto la partecipazione di eminenti rappresentanti delle forze politiche di maggioranza e opposizione, e la presenza delle autorità cittadine. “Uno degli obiettivi di questo convegno - evidenzia Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap - è proprio quello di collocare la sicurezza al di sopra del colore politico e di portare governo e opposizione allo stesso tavolo”. Secondo una recente ricerca del quotidiano Il Sole 24 Ore, Ravenna si colloca solo al 71° posto nella classifica delle città più sicure del paese, sebbene altre realtà portuali siano finite tra le prime venti, e potendo contare su un operatore della Pubblica Sicurezza ogni 135 abitanti (quando, ad esempio, Trieste ha un rapporto di 1 a 84) non è difficile immaginare i problemi logistici a cui le Forze dell’ordine vanno incontro durante l’estate. “Turismo e porto - secondo il presidente di Assindustriali, Andrea Trombini - sono certamente le due specificità di Ravenna. Il nostro è uno degli scali più dinamici d’Italia; solo nel 2003 sono transitate 119mila persone. L’aumento dell’organico delle forze dell’ordine e dei controlli è più che auspicabile”. Per quanto riguarda il turismo, emblematico è il caso del Comune di Cervia che, durante il periodo estivo, vede lievitare le presenze da 24mila (i residenti) a 250-300mila unità. A fronte di tale concentrazione di persone viene istituito ogni anno (ma sempre con difficoltà) il presidio estivo della Polizia di Stato, che conta solamente 25 operatori, cinque dei quali provenienti da Ravenna, mentre gli altri sono quasi tutti militari di leva. “Il presidio estivo - sottolinea Enzo Fiorentino, segretario provinciale del Sap - dovrebbe essere almeno permanente. La scorsa estate ci sono state a Milano Marittima 160 denunce di furto e oltre 250 chiamate. La criminalità organizzata stagionale e pendolare è ormai più che accertata nella nostra riviera, e anche le forze di sicurezza di Ravenna devono operare su tutti i lidi, soprattutto Marina di Ravenna, cresciuta enormemente”. Dunque l’aumento degli organici e delle risorse per la sicurezza sembra una questione ormai improcrastinabile per la nostra provincia, “anche se - secondo Tonelli - il problema di base è l’organizzazione generale: le risorse ci sarebbero ma sono usate male. In Italia abbiamo sette tipi di forze di sicurezza e quindi sette apparati logistici diversi che vanno a costare tantissimo. Inoltre, la distribuzione delle forze è fatta in modo illogico, tenendo conto solo del fatto che una città sia o no capoluogo, e non delle sue reali necessità. E’ tutta l’organizzazione che deve cambiare”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Ravenna"