Rubavano moto, arrestati

Pomeriggio di straordinari per un carabiniere in borghese di Marina di Ravenna che, martedì, ha permesso la cattura di una banda di clandestini, al vertice della quale c’era un 29enne, Petre Stoica, agli arresti domiciliari per contrabbando, ma col permesso di assentarsi da casa durante il giorno per recarsi al lavoro. L’uomo, però, non aveva cambiato né vita né lavoro e anziché fare il bracciante agricolo - come risulta dall’autorizzazione concessa dal Tribunale - sfruttava la propria vigoria fisica per sollevare di peso le moto in sosta sul lungomare e scaraventarle all’interno di un furgone dove erano stati posizionati alcuni materassi per attutire il colpo e non danneggiare le due ruote.Oltre alla Yamaha R6 trafugata ieri, con questo stratagemma gli inquirenti ritengono che i sette abbiano rubato altre tre moto nei giorni precedenti; si spiegherebbero così i furti anomali di motociclette avvenuti a Marina di Ravenna nonostante la presenza di sistemi di sicurezza.Il carabiniere in libera uscita pensava di concedersi un pomeriggio di relax al mare. Progetto naufragato quando ha notato una Ford Mondeo e un furgone Ducato procedere in modo sospetto in viale delle Nazioni.Un sospetto che si è rivelato fondato. Pochi metri dopo, infatti, i due veicoli si sono fermati e cinque uomini sono scesi caricando di peso la moto (di proprietà di un agente di polizia penitenziaria di Ravenna) nel furgone, dileguandosi.Il brigadiere fuori servizio ha immediatamente allertato col telefonino i colleghi della stazione di Marina di Ravenna; in pochi istanti sono accorse due pattuglie che hanno bloccato il furgone con cinque persone a bordo (due davanti e tre nel cassone), mentre l’auto che lo precedeva si dava alla fuga.I due alla guida della Mondeo, non vedendo le sirene, pensavano di averla fatta franca; non sapevano che alle loro spalle c’era il carabiniere in borghese che li seguiva con la propria auto. Con l’aiuto di una volante della Polizia, i due sono stati bloccati all’altezza della rotonda del Pala de Andrè pochi minuti più tardi rispetto ai loro connazionali.All’interno del furgone, i militari hanno recuperato il bloccaruote appartenente ad un’altra Yamaha R6 rubata lunedì oltre ad una serie di oggetti atti allo scasso. Per questo motivo i sette rumeni - tutti clandestini senza dimora ad eccezione del 29enne ai domiciliari in un appartamento di Lido Adriano - sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso e ricettazione.Ieri pomeriggio si è svolto il processo nei loro confronti. Petre Stoica, oltre alla revoca della misura alternativa alla detenzione, è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione da scontare in carcere. Due anni e due mesi di reclusione per Kostantin Lupsa 37enne con precedenti alle spalle, mentre Iaon Murgu, 27enne, è stato condannato a un anno e due mesi da scontare agli arresti domiciliari. Otto mesi per Nicola Marinica (38 anni), Marius Nicosor Varga (30) e George Florin Rafael (27), pena sospesa. Oltre a loro è stato fermato anche un minorenne, T.V.K. accompagnato al centro di prima accoglienza di via del Pratello a Bologna.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"