Possibili nuove aree portuali

«È legittimo che se hanno idee le espongano, ma dietro a questo disegno, al discorso di via Trieste "riservata" al porto — commenta infatti Pericle Stoppa, presidente della circoscrizione del mare — c'è l'obiettivo vero di avere altre aree industriali. Tutta la circoscrizione si è già espressa su questo problema: ce ne sono già troppe, cantieri compresi, che sono arrivati come insediamenti temporanei e, in realtà, non se ne andranno mai più. Il nostro obiettivo è invece risanare quel poco che resta della pialassa dei Piomboni e destinarlo a fini ambientali e turistici. Se servono aree, le trovino altrove. La riviera deve qualificarsi per il turismo».
Sulla stessa lunghezza d'onda Marino Moroni, presidente della Pro loco di Marina. «È una favola che ogni tanto torna, ma è impercorribile. Guardiamo i dati del turismo: al 30 settembre abbiamo avuto oltre un milione e mezzo di presenze. Sappiamo cosa voglia dire questo? Sanno, gli industriali, che alcuni stabilimenti balneari hanno più dipendenti della centrale Enel? È arrivato il momento che il turismo venga visto come una risorsa». Moroni, che è contrario anche all'idea del by-pass sopra al Candiano, aggiunge: «Qui occorrono posti letto, non piazzali dove stoccare argilla e carbone. A essere onesti manca una vera politica del turismo anche fra gli amministratori. Dicano davvero su cosa vogliono puntare: il turismo è una priorità? Lo dimostrino nei fatti».
I Ds, per parte loro, ritengono che il perimetro portuale debba restare quello di oggi e definiscono «sfondamenti da evitare» le proposte degli industriali di insediamenti a servizio del porto fra via Trieste e via Canale Molinetto. Possibilista, invece, il vice sindaco Giannantonio Mingozzi, che incontrerà i vertici degli industriali il 16 dicembre. «Un porto consolida le proprie posizioni non più con l'efficienza intrinseca, ma soprattutto attraverso una rete di utility al contorno, dove i clienti possono trovare piena soddisfazione alle loro esigenze: e chi, più degli operatori portuali e degli industriali, devono avere voce in capitolo? In questo contesto — aggiunge Mingozzi — allora, istituzioni e privati devono favorire l'insediamento di attività che possano dare risposte positive nella sfera complementare allo sbarco e all'imbarco delle navi». Per il vice sindaco non solo andrebbero razionalizzati gli spazi esistenti, dall'area ex Sarom a quelle occupate dalle casse di colmata, ma andrebbero reperiti nuovi spazi. «Questo è il momento — conclude Mingozzi — di affrontare insieme la compatibilità fra il porto così ridisegnato e la costa con i servizi al turismo».