Pochi affari tra i Bagni

Un’inversione di tendenza che emerge dalla tradizionale festa sociale della Cooperativa stabilimenti balneari (aderente alla Confesercenti), celebrata ieri al ristorante La Campaza di Fosso Ghiaia. Dopo anni di grande vivacità di mercato e di un progressivo e rapidissimo aumento dei prezzi, la stangata sui canoni e due pessime stagioni consecutive dal punto di vista meteorologico hanno paralizzato le compravendite delle imprese di spiaggia. I passaggi di mano quest’anno sono al minimo storico: non più di uno per lido, dicono i bene informati. Compresa Marina di Ravenna. E in molti casi si limitano a un turn over di soci o alla cessione in gestione dello stabilimento. E’ questo il fenomeno nuovo della “beach economy”: nell’incertezza delle entrate e delle scadenze di pagamento dei canoni “lievitati”, proprietari da un lato e affittuari dall’altro preferiscono limitare in parte il rischio d’impresa. Più che aspettative, nella stagione balneare che si apre i bagnini ripongono speranze: “Ci troviamo in una situazione particolare - spiega il presidente della Csb Sergio Tarroni -: non sappiamo come sarà l’annata dal punto di vista meteorologico, nè, mi passi il termine, di che morte dobbiamo morire. Per quanto riguarda l’aumento dei canoni, abbiamo sperato fino all’ultimo che nel Governo qualcuno si impegnasse per una soluzione più equa, ma così non è stato e la legge è rimasta. Una legge - sottolinea - che giudichiamo sbagliatissima, e che oltre a mettere in croce gli stabilimenti, specie in Emilia Romagna dove si è sempre pagato quanto dovuto, mette in ginocchio anche tutti gli investimenti che girano intorno alle imprese balneari”. Gli aumenti si ripercuoteranno dunque sulle tariffe di spiaggia e sulla trasformazione a pagamento di alcuni servizi fino ad ora gratuiti - come l’utilizzo di campi da gioco e attrezzature - come a più riprese prospettato dagli stessi bagnini? Tarroni assicura che anche quest’anno così non sarà: “A un aumento dei canoni di più del doppio, a secondo della metratura, dovrebbe corrispondere, per logica, un incremento proporzionale dei prezzi, ma non è possibile farlo. Negli ultimi anni le tariffe sono rimaste invariate, salvo l’adeguamento Istat. Nell’aumento dei canoni ci rimetterà solo il bagnino”.Oltre al paracadute offerto alla categoria dalla Regione, con la possibilità di rateizzare il dovuto - la differenza fra quanto già corrisposto e l’incremento per il 2004, l’intero canone del 2005 e quello del 2006 -, anche la Cooperativa di garanzia per il credito ai commercianti della provincia di Ravenna va incontro ai bagnini. “Abbiamo raggiunto un accordo con tre istituti di credito locali, Banca Popolare di Ravenna, Cassa di Risparmio di Ravenna e Credito Cooperativo - spiega il presidente Ottavio Righini -, che si sono resi disponibili a stipulare mutui agevolati di durata compresa fra i tre e i cinque anni a tasso Euribor +0,60 per cento. Già altre volte in passato, in momenti di particolare difficoltà, siamo venuti in aiuto ai bagnini con iniziative analoghe: negli anni delle mucillagini, dopo violenti nubifragi e per l’erosione nella zona sud di Punta Marina”. Gli operatori interessati possono rivolgersi alle associazioni del commercio. Gli stabilimenti balneari hanno già la possibilità (dal 4 marzo) di restare aperti fino al tramonto, fino al 28 aprile. Dal 29 fino al 30 settembre potranno invece chiudere a mezzanotte, per poi tornare all’orario diurno in ottobre. Mentre qualche stabilimento è già aperto, la maggior parte inaugurerà la stagione nel weekend di Pasqua.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"