Parliamo di pesce

A settembre, infatti, al centro fieristico di Faenza, si terrà la venticinquesima edizione dell’appuntamento biennale “Convegno peschicolo”.
Intanto, domani, gli esperti del settore potranno prepararsi con “un corposo assaggio”. All’azienda agraria sperimentale “Marani” di via Romea Nord si terrà la Mostra pomologica nazionale. L’evento è stato presentato ieri, nella sede della Camera di commercio. “Quest’appuntamento - ha introdotto il presidente del comitato organizzatore e consigliere della Ccia ravennate - si inserisce in uno scenario molto difficile per il mercato della pesca. Dato da un clima in molti paesi europei troppo freddo per invogliare al consumo di frutta. Accentuato dall’erosione del potere di acquisto dei consumatori italiani prima che europei. Ma generato in maniera consistente - denuncia Minguzzi - da una parte della grande distribuzione che pratica, a fronte di una produzione regolare con costi molto ridotti, delle tariffe insostenibilmente alte. Un processo reso possibile dall’inesistenza fattiva di strumenti di regolazione. Un problema di cui il sistema romagnolo, vista la grande concentrazione di aziende, è l’epicentro. Servono controlli, trasparenza dei prezzi su tutta la filiera”. Un problema su cui il governo - è la richiesta dei produttori - deve intervenire. “Se consideriamo - rafforza la tesi Andrea Nannini, rappresentante della Camera di commercio di Forlì-Cesena - che il governo francese ha chiesto all’Ue dei fondi per venire incontro alla difficile condizione dei produttori di cavolfiore, capiamo che ci sono tutti i presupposti per intervenire”. Andrea Corsini, assessore provinciale all’Agricoltura, giudica “positivo l’intervento di pressione sul governo dell’assessore regionale Guido Tampieri, ma i tagli ministeriali sulle polizze d’indennizzo e sui fondi per le calamità non lasciano intravedere positivi spiragli”. Silviero Sansavini, invece, cura gli aspetti tecnici dei due appuntamenti per il mondo della peschicoltura. Il docente del dipartimento di Colture arboree dell’Università di Bologna, nonchè decano nella gestione scientifica delle iniziative, ricorda come “in questa manifestazione si concentrano le forze italiane della ricerca sulle tecniche agricole. Un tempo gli Stati Uniti rappresentavano l’unico riferimento. Ora anche il nostro paese dispone di un know how proprio”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"