Paolo Conte in concerto a Marinara

Un ritorno molto atteso, dopo l’indimenticabile concerto del 2001.
L’evento collocato nel cuore del nuovo porto turistico di Marina di Ravenna è realizzato grazie al prezioso contributo di Ferretti Yacht.

Laureato in giurisprudenza (motivo per cui si guadagna il soprannome di “Avvocato”), Paolo Conte si avvicina al mondo del jazz come amatore suonando il vibrafono in alcuni gruppi musicali di Asti. Contemporaneamente inizia a scrivere le sue prime canzoni in collaborazione con il fratello Giorgio. Nella metà degli anni Sessanta si fa conoscere come autore di molte canzoni: scrive "La coppia più bella del mondo" e "Azzurro" per Adriano Celentano, "Insieme a te non ci sto più" per Caterina Caselli, "Tripoli '69" per Patty Pravo, "Genova per noi" per Bruno Lauzi, solo per citarne alcune.

 Nel 1970 scrive "Messico e Nuvole", canzone che poi sarà resa celebre da Enzo Jannacci. È però nel 1974 che esordisce non solo come autore ma anche come cantante, e l'anno successivo ripete l'esperienza con un nuovo disco; entrambe queste opere – in cui una voce casuale e come distratta tratteggia piccole storie private o quasi – portano come titolo solamente il suo nome.

E’ però nel 1979 che, con l’uscita di Un gelato al limon, il pubblico inizia a scoprire Paolo Conte, ad affollare i suoi concerti, ad amarlo, tanto che due anni dopo l'album Paris Milonga viene presentato – onore inedito – nel corso di un’apposita giornata "contiana" organizzata dal Club Tenco a Sanremo. E proprio la metà degli anni Ottanta rappresenta per l’avvocato piemontese la conquista della Francia, con la storica esibizione al Theatre de la Ville di Parigi nel corso di una tournée che si conclude in Italia tra i tutto esaurito.

Da allora ad oggi Conte non sbaglia più un disco, ammantando ogni lavoro di ricordi jazz e musical a cui fornisce la sua abituale materia sonora fatta di ritmi eleganti, sinuosi, caleidoscopici, spinti fino ai parossismi del jazz e alla contagiosità del sound sudamericano. Suggestioni solo accarezzate, di grande forza evocativa, trascritte con vena lirica e musicalità di livello eccelso, trovando le sue ispirazioni nella provincia italiana e nei personaggi che la popolano. E più che ad ogni altra parola si potrebbe affidare il mito di Paolo Conte alle immagini tratte dal Dvd realizzato il 26 luglio 2005 all’Arena di Verona: davanti a dodicimila persone l’avvocato, perfettamente a suo agio in smoking, rimane in linea con l'abituale riserbo, in scena sempre parco di parole non cantate, con gli inchini sghembi e quasi timidi, i muti ringraziamenti per gli applausi del pubblico.
Articolo pubblicato in RavennaNotizie.it