Nuova associazione per Marina

E' questo l'obiettivo di Marinawiva, l'associazione culturale senza fini di lucro nata su iniziativa di otto stabilimenti balneari, Duna degli Orsi, Mosquito, Donna Rosa, Dolce Lucia, Sottomarino, Oasi, Zanzibar, e Nello Beach, di quattro discoteche, Matilda, BBKing, Santa Fé e Hemingway, di due pub, Caffé del mare e Taverna Bukowsky, del porto turistico Marinara e del chiosco di piadine Alice. «Siamo un gruppo di imprenditori che hanno creduto, e che credono nello sviluppo che questa zona di litorale ha avuto, e può avere negli anni a venire». Ha spiegato ieri l'ex calciatore Antonio Cabrini, neo-presidente di Marinawiva e socio dell'Hemingway, nel corso della presentazione ufficiale dell'associazione tenuta nelle sale del BBKing alla presenza degli assessori Elio Gasperoni e Maurizio Filipucci, del presidente della Circoscrizione del mare Pericle Stoppa e del presidente della Pro Loco di Marina di Ravenna Marino Moroni. «La nostra associazione — ha precisato Cabrini — non vuole sostituirsi alle istituzioni e alle rappresentanze sindacali e di categoria. Anzi. Vogliamo essere una voce di stimolo per un più ordinato e ambizioso progetto di sviluppo che tutti insieme dovremo elaborare per consolidare e migliorare i risultati finora raggiunti dalla nostra località». La presentazione del nuovo gruppo di rappresentanza è stata anche una occasione di confronto e di dibattito sul boom turistico che sta prepotentemente investendo il nostro litorale. E sui contraccolpi, in primo luogo la viabilità e i problemi di ordine pubblico scaturiti dalla difficile convivenza tra turisti e residenti, che questo sviluppo inevitabilmente produce. Da un lato, infatti, ci sono le richieste di dialogo con le istituzioni avanzate dagli imprenditori, principali protagonisti di questo boom, e dall'altro le posizioni delle istituzioni pubbliche che ultimamente, tra decreti anti happy hour e controlli scrupolosi sugli orari di chiusura serali degli stabilimenti, stanno cercando di porre dei limiti allo svago sfrenato e senza regole. «Lo sviluppo turistico di Marina — ha detto Elio Gasperoni — è una cosa seria. Questo è un anno di svolta, perchè siamo convinti che è iniziato, anche grazie ad iniziative come Marinawiva, quel nuovo corso che ci permetterà di superare, a livello di immagine, località come Milano Marittima e Riccione». Secondo l'assessore, infatti, Marina non deve essere vista come 'la meta preferita dagli ubriaconi', ma può essere considerata come una realtà unica in Romagna, una realtà nella quale si fondono iniziative imprenditoriali originali e offerte turistiche all'avanguardia. «E' chiaro — ha continuato Gasperoni — che ci sono situazioni da migliorare, dalla ricettività alberghiera alle infrastrutture alla rete commerciale. Ma l'importante è che continui ad esserci una struttura imprenditoriale che cresce, si rafforza e che pensa continuamente a migliorare le proprie offerte». Sullo stessa tema è intervenuto Marino Moroni che ha rimarcato più volte come siano necessari grandi investimenti, sia pubblici che privati, per far sì che quest'onda di successo non si esaurisca in pochi anni: «Dobbiamo consolidare questo successo. E per farlo bisogna realizzare grandi opere: mille posti auto, seimila metriquadri di negozi, appartamenti e strutture alberghiere per accogliere i turisti. Come Pro Loco ogni fine settimana riceviamo migliaia di richieste di posti letto, richieste che rimangono inevase, perchè questi posti letto non esistono». Anche per Pericle Stoppa il pendolarismo turistico, tipico di Marina, è quasi obbligato proprio a causa della cronica carenza di ricettività. «Da un lato — ha aggiunto il presidente della Circoscrizione del mare — ci sono realtà, come quelle dei bagni e delle discoteche, in pieno sviluppo. Dall'altra situazioni, come quella dei commercianti che, pur rimanendo ferme come offerta agli anni Settanta, si lamentano del fatto che di turisti in centro non se ne vedono. A tutto questo si aggiunge la difficile convivenza tra i residenti e il chiasso dei giovani turisti, una convivenza che può raggiungere un giusto equilibrio solo attraverso il rispetto, da parte di tutti, di regole e di leggi». «E noi — ha concluso Cabrini — proprio per questo ci auguriamo di diventare un interlocutore privilegiato per discutere, e risolvere, con le istituzioni queste situazioni critiche.