Minizoo, il Comune dice sì

La prima firmataria ha presentato ieri il documento in questione e il progetto ad esso allegato alla Commissione Ambiente del Comune, in un incontro durato diverse ore nel quale sono emerse posizioni contrastanti e dove si è giunti solo a tarda serata ad un accordo che prevede l’impegno dell’Amministrazione a coinvolgere i promotori della petizione in uno studio di fattibilità che preveda il reinserimento degli animali nel parco, una volta che questo sarà riqualificato. La Deserti ha ribadito l’opportunità di mantenere un mini-zoo - che accoglierebbe rigorosamente solo animali autoctoni come capre, galline e conigli, in basso numero e, comunque, dopo una rigorosa bonifica del terreno e delle strutture - prima di tutto perché rappresenterebbe un’occasione pressoché unica per i bambini di Marina e delle località limitrofe di ammirare da vicino animali “che altrimenti conoscerebbero solo perché se li trovano nel piatto” e, poi, perché questa è da ormai quarant’anni una peculiarità di questo parco. Nel frattempo, gli animali non sarebbero stati trasferiti - o, per lo meno avrebbero “traslocato” solo quelli in esubero e quelli appartenenti a specie esotiche -, ma accolti in strutture temporanee. Cosa considerata inaccettabile dall’Amministrazione. “Ritengo improponibile la sospensione del trasferimento - ha commentato l’assessore all’Ambiente, Carlo Pezzi -. E’ necessario superare questa situazione il prima possibile. Procederemo quindi col progetto elaborato ma, parallelamente, istituiremo un tavolo di confronto”. Oltre a Stefania Deserti, era presente anche il presidente della Circoscrizione del Mare, Pericle Stoppa, su cui ricadrà l’onere della gestione del potenziale futuro mini-zoo. Dopo una diatriba su cosa disturbi maggiormente il sonno dei residenti nelle adiacenze del parco - se il canto di un gallo o il rumore del traffico e delle discoteche -, il dibattito si è spostato sul valore pedagogico della presenza, all’interno dei giardini pubblici, di animali da cortile. Valore assolutamente riconosciuto da Grazia Beggio, capogruppo dei Verdi, che ha sottolineato come “da una parte si lodino iniziative come quelle delle ‘fattorie’ aperte proprio perché i bambini possono ammirare animali che in città non vedrebbero e dall’altra si neghi valore ad un parco che offre la stessa possibilità gratuitamente e per tutto l’anno”. Dello stesso parere Alvaro Ancisi, che ha concluso con una nota pessimistica: “Spero - ha affermato il capogruppo di Lista per Ravenna - che il rimandare la decisione se riaccogliere o meno gli animali nel parco non sia solo un modo per eliminare il problema”. Nel tavolo di lavoro si dovrà discutere, oltre che degli aspetti tecnici, anche di quelli economici, di primaria importanza per la Circoscrizione. “Finora - ha affermato Pericle Stoppa - la gestione del mini-zoo è stata più una croce che una delizia. E’ chiaro che, se dovremo occuparci della gestione futura, avremo bisogno di risorse specifiche”. “Non vedo - è stato il commento di Ancisi - come una questione economica che ammonta a poche migliaia di euro possa spaventare un’Amministrazione così pronta a elargire milioni in altre direzioni”. Al termine della discussione, Stefania Deserti si è detta “soddisfatta, perché un’apertura di questo tipo era il risultato massimo a cui potevo ambire”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"