Marinara, il nuovo progetto

Così Marina di Ravenna cambierà faccia con la costruzione delle strutture a terra del porto turistico di Marinara. Costruzione che — almeno sulla carta — potrebbe iniziare già nei primi mesi del prossimo anno. Il progetto — studiato dall'architetto Bruno Minardi — è stato illustrato nel dettaglio l'altra sera — nella sede della circoscrizione del Mare a Marina — dall'assessore all'urbanistica Fabio Poggioli. «Le varianti al piano particoleggiato per il porto turistico di Marinara — ha affermato Poggioli — dovrebbero essere adottate entro la fine dell'estate dal Consiglio comunale. Poi ci saranno trenta giorni di tempo per presentare le 'osservazioni' e un nuovo vaglio del Consiglio. Mentre, per quanto riguarda le concessioni delle aree demaniali, il 5 agosto la Conferenza dei servizi esaminerà i progetti di urbanizzazione e raccoglierà altre osservazioni. Entro febbraio — ha concluso — dovrebbero essere rilasciate le concessioni dei terreni. Da quel giorno, come prevede la legge Burlando, i progetti definitivi saranno automaticamente concessione edilizia e a Marina di Ravenna sarà dato il via libera a ruspe e gru». Il nuovo progetto Marinara seguirà le prescrizioni dettate dal ministero dell'Ambiente. In primo luogo, sarà rispettato l'attuale scenario del litorale garantendo il cinquanta per cento della linea di orizzonte libera da costruzioni. Ciò significa che dalla strada di potrà vedere una buona fetta di mare senza avere la visuale coperta da una foresta di edifici e palazzi. In secondo luogo, gran parte del nuovo complesso turistico sarà macchiato da un buon numero di alberi e di verde, sparsi tra tutte le nuove colate di cemento. La fetta di Marina che sarà investita dalle costruzioni è compresa tra la diga 'Zaccagnini' e il canale Candiano, inglobando anche il circolo tennis, la discoteca Hemingway, piazzale Adriatico e buona parte di via Lungomare. Tecnicamente la zona sarà divisa in due: una parte a mare e una parte a terra. La prima interessa lo Yacht club Ravenna e il Circolo velico con un porticciolo turistico che dovrebbe poter contare, non appena saranno finiti i lavori, su oltre milleduecento posti barca. La seconda, invece, ha in previsione oltre 100mila metri quadrati di costruzioni: da case a villette, da porticati a cantieri navali, da rimessaggi invernali per le imbarcazioni a ristoranti, da negozi a supermercati, fino a bar, parcheggi e sale polivalenti dove organizzare eventi di musica, cultura e sport. La direzione del porticciolo e le zone commerciali e residenziali saranno localizzate in oltre una decina di edifici, spalmati nelle vicinanze del circolo tennis di Marina e tra la zona stretta tra il mare e piazza Dora Markus. I circoli nautici, la sede della Federazione italiana vela, gli uffici di gestione di servizio portuale, le officine navali e i rimessaggi invernali delle imbarcazioni troverranno invece alloggio in alcune palazzine nella zona ai piedi della diga Zaccagnini. Sempre ai piedi della diga sarà allestita, in una nuova struttura insonorizzata, una discoteca.
Dovrebbe essere l'Hemingway che vedrà i suoi locali attuali, di fronte al circolo tennis di Marina, trasformati in un ristorante. Altri ristoranti, bar, negozi, insieme ad uffici e centri direzionali, sono previsti nella zona fronte mare, oggi adibita a parcheggio per i camper, poco distante dalla fontana di piazza Dora Markus. Tra via Lungomare, e questa nuova zona, sarà realizzato anche un parcheggio alberato e una strada — che probabilmente sarà a doppio senso di marcia — larga sette metri e mezzo con due metri di marciapiede e un porticato ampio tre metri. I parcheggi pubblici, occuperanno una superficie di circa 27mila metri quadrati, garantendo così diverse migliaia di posti auto. Nella zona limitrofa alla diga Zaccagnini— dove ora è in mostra un cacciatorpediniere della Prima guerra mondiale e dove sorge un vecchio caseggiato del Genio civile che sarà raso al suolo — vedrà la luce un altro grande parcheggio che potrà ospitare anche feste e concerti. Anche piazzale Adriatico, che sarà totalmente riqualificato, potrà essere teatro di eventi e manifestazioni. Proprio per non coprire troppo la visuale del mare, tutte le costruzioni saranno alte al massimo una decina di metri, a parte una torre di osservazione che toccherà i venti metri. La società Seaser, presieduta da Bruno Caravita, è la titolare delle concessioni e del marchio del porto di Marinara.
Da un'Articolo pubblicato in "Il Resto del Carlino"