Marinara e Confesercenti

Un intreccio inestricabile di timore e ottimismo è stato il sentimento prevalente della riunione di lunedì sera nella sala della Delegazione di Marina di Ravenna, nel corso della quale i tecnici di Seaser hanno illustrato ai dirigenti della Confesercenti Ravenna - che avevano chiesto l’incontro - le caratteristiche dei futuri spazi commerciali di Marinara.
In quella che sarà l’espansione verso l’acqua di Marina di Ravenna, troveranno posto 42 esercizi commerciali di taglio variabile da 30-40 metri quadrati fino ai 400 del ristorante sul mare. Inoltre, ci saranno 15 attività artigianali più un numero variabile di servizi come bar o piccole pasticcerie.“Con questa riunione - ha spiegato Roberto Manzoni, presidente provinciale di Confesercenti - abbiamo cercato di capire quali risvolti avrà il porto turistico sulla rete commerciale già esistente a Marina”. E se il porto turistico è da un lato molto allettante, dall’altro non può non incutere qualche timore. “Quello che ci spaventa di più - ha sottolineato Manzoni - sono gli speculatori, che saranno sicuramente attratti dal progetto e che, se non si farà attenzione, potrebbero vanificare tutta l’operazione”. E, poi, il libero mercato, che più che un vantaggio potrebbe diventare una minaccia. “Il progetto - ha fatto notare Roberto Lucchi, segretario provinciale Confesercenti - deve riuscire a raggiungere gli obiettivi iniziali, ma per far questo è importante comunque indirizzare il mercato, non lasciarlo completamente libero”. E’ stata, inoltre, sottolineata la necessità di trovare un equilibrio nella rete commerciale, soprattutto tenendo conto del progetto Marina Centro, che contempla a sua volta numerosi negozi.In altre parole, sarà importante fare in modo che ci sia una buona varietà commerciale, con un occhio di riguardo ai servizi per la nautica, di cui alcuni convenuti hanno lamentato l’assenza. Una certa curiosità è stata suscitata anche dalla possibilità che sorga un albergo all’interno di Marinara, previsto ma per il quale non c’è ancora nulla di fatto.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"