Locali troppo rumorosi

E domani, o al più tardi venerdì, lo stesso «obbligo di silenzio» sarà consegnato ai proprietari di altri due disco-pub del viale, pescati più volte dalla polizia municipale a 'sforare' gli orari in cui è consentito tenere accesi gli stereo. Inoltre, nei confronti del Mad — ma così succederà anche per gli altri due street-bar — è in corso un'istruttoria che potrà sfociare nella chiusura forzata, per alcuni giorni, dell'attività primaria (somministrazione di cibo e bevande), perché l'esercizio non era in possesso dell'autorizzazione «per fare musica». I proprietari del Mad, tra l'altro, hanno avanzato questa richiesta solo il 18 giugno, mentre gli altri due disco- pub, in attività da diversi anni, non l'hanno ancora rinnovata per l'estate in corso, trovandosi così, a loro malgrado, in difetto. Una dimenticanza singolare, considerando che gli uffici comunali avvertono per tempo gli esercizi di nuova apertura, o già in attività, su tempi e modalità di richiesta o rinnovo delle autorizzazioni. La domanda di nulla osta alla musica avanzata dal Mad, comunque, sarà soggetta al giudizio dell'Arpa che dovrà esprimere un parere sulle caratteristiche dell'impianto musicale e sulle valutazioni di impatto acustico che le audizioni potrebbero avere sulle abitazioni limitrofe. Finché il procedimento non sarà concluso — ci vorrà almeno una settimana — il 'Mad' non potrà rimettere in moto i propri impianti stereo. I locali possono tenere accesa la musica dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 24, ovviamente cercando di contenere il rumore. Chi è pizzicato a sforare i limiti può andare incontro a più giorni di silenzio o, se è recidivo, alla sospensione dell'autorizzazione musicale. I controlli sui rumori di Marina sono iniziati l'8 giugno. In seguito alle numerose proteste, piombate su Palazzo Merlato, avanzate dai residenti della località. E così, periodicamente, gli agenti della municipale hanno visitato pub, bar e discoteche. Annotandosi chi non rispettava le regole. «Non vogliamo demonizzare gli street-bar — commenta l'assessore Elio Gasperoni — però vogliamo che le regole siano rispettate. I giovani sono un tassello importante del turismo e questi locali 'da strada', che esistono da anni in Spagna o a Ibiza, richiamano tantissimo pubblico giovanile. Però, i proprietari devono cercare di convivere anche con le altre realtà della località, in primis con i residenti. Bisogna sempre dialogare e trovare punti di accordo — conclude —, ma è anche un nostro obbligo controllare chi sgarra. Stiamo lavorando per qualificare il turismo a Marina, sia dal punto di vista ricettivo che dell'arredo urbano, ma chiediamo agli imprenditori di fare la loro parte». Dal canto loro, i gestori del Mad, non accettano la punizione inflitta da Palazzo Merlato. «Esprimiamo il nostro disappunto — dicono — per la penalizzante interpretazione della normativa, tanto più che abbiamo operato in sintonia con le indicazioni procedurali degli uffici professionali della Confesercenti. E' vero che abbiamo fatto solo recentemente la domanda per l'autorizzazione alla musica. Comunque a tutt'oggi non ci è stata ancora notificato alcun provvedimento sanzionatorio. Precisiamo — concludono — che nel nostro locale sono presenti tutte le apparecchiature necessarie per limitare la potenza della musica, nonostante le regole in materia non siano così chiare. Siamo i primi a dire che le regole vanno rispettate e così pensiamo di avere sempre fatto»