La rivolta dei bagnini

Formulata nel corso della conferenza Stato-Regioni di ieri - riguardo ai canoni demaniali. I timori della vigilia sono stati confermati dalle decisioni dell’esecutivo: gli aumenti si attestano al 240 per cento.
“Come ha dichiarato il coordinatore delle Regioni, l’assessore della Liguria Orsi - sottolinea Pasi -, la proposta di decreto interministeriale che il Governo ci ha sottoposto e che prevede un aumento indiscriminato del 240 per cento è irricevibile. Siamo di fronte ad una pura operazione di cassa e la sola nostra speranza è che l’esecutivo torni sui suoi passi trasferendo alle Regioni le competenze necessarie a pervenire ad una soluzione equa e razionale”. La disputa tra Governo, Regioni e i consorzi dei bagnini va avanti sotto il segno delle divisioni. “Visto che il governo non intende in alcun modo ascoltarci - aggiunge Pasi - e non accenna neppure a discutere dell’unica opzione praticabile, il trasferimento alle Regioni delle competenze in materia di determinazione e riscossione dei canoni demaniali, abbiamo cominciato a valutare opzioni alternative. Per quanto riguarda la Regione Emilia Romagna, intendiamo avvalerci della nostra facoltà di determinare le modalità di applicazione dei canoni. Applicheremo così il canone soltanto alle superfici occupate temporaneamente, vanificando così la manovra che il Governo intende perseguire con arroganza e lasciando un po’ di respiro ai gestori che affrontano la stagione”. Se Guido Pasi parla di proposta irricevibile, il segretario provinciale della Confesercenti, Roberto Lucchi, bolla il progetto governativo di “presa in giro per l’intera categoria”. “L’esecutivo non ha tenuto conto delle esigenze - spiega - e si è concentrato sull’urgenza di battere cassa. E’ passata la linea Tremonti e gli stabilimenti dovranno ora far fronte ad aumenti insostenibili. Tanto più che i prezzi per l’estate 2004 sono stati fissati nel settembre scorso. Fino al 30 giugno, autentica ‘deadline’ della lunga querelle sui canoni demaniali, ci batteremo per affermare le nostre rivendicazioni. Ci fa piacere che le Regioni, nella riunione odierna, abbiano rigettato all’unanimità la proposta del Governo, il prossimo appuntamento è ora fissato per il 17 giugno”. Intanto i bagnini hanno già allestito una serie di iniziative di sensibilizzazione: manifesti e volantini saranno esposti e distribuiti in tutti gli stabilimenti della riviera ravennate e cervese. “Stiamo studiando l’eventualità di ricorrere ad azioni ancora più clamorose - conclude Lucchi -. I bagnini devono già sostenere costi non trascurabili e l’operazione del Governo è davvero poco lungimirante.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"