La Goletta Verde in difficoltà

Forse qualcuno avrebbe dovuto augurargli buon vento. Fatto sta che la goletta ambientalista su cui il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio sta compiendo un “giro d’Italia sottocosta” non ha avuto la natura dalla propria parte. Nonostante la bellissima giornata di sole, le correnti marine ne hanno prima pregiudicato l’attracco a Lido di Dante, poi ritardato l’arrivo al molo di Marina di Ravenna.Ma poco importa. Abbronzato e in tenuta molto “informal” l’ex ministro all’Agricoltura (impegnato nella campagna elettorale per le primarie) si presenta ai giornalisti con una gran voglia di parlare. Con la consueta retorica tagliente e spedita critica Berlusconi, ma precisa anche come “la mia mozione sia per rendere il prossimo governo Prodi un esecutivo progressista, in maniera tale da tamponare la componente più conservatrice della coalizione”. Dalle questioni nazionali, ad ogni modo, il leader del Sole che ride passa velocemente - rintuzzato dai cronisti - alle problematiche locali.Innanzitutto la crisi dell’agricoltura. Per oggi, infatti, è prevista la manifestazione della Coldiretti con i trattori al porto per “vigilare sugli sbarchi e assicurarsi che la frutta giunta da migliaia di chilometri di distanza non prenda illegittimamente il ‘passaporto’ italiano”. Pecoraro Scanio commenta così: “Il problema è grave, ma il governo dovrebbe occuparsi di applicare la mia riforma. Alemanno, infatti, si è mosso anche opportunamente sulla difesa dagli Ogm e sulla protezione del Made in Italy, ma ben poco ha fatto per sostenere la formula della ‘filiera corta’ contenuta nel testo di legge approvato dal centrosinistra”.Va detto, poi, che lo scalo a Lido di Dante non era casuale. Dopo qualche peripezia, infatti, l’esponente verde è riuscito a visitare quella che Legambiente ha eletto come una delle 11 perle della costa nazionale: la spiaggia della Bassona. Proprio alla Bassona Pecoraro Scanio ha incontrato i bagnanti naturisti e, precisamente, gli esponenti dell’Aner (Associazione naturista dell’Emilia Romagna) che, di fatto, gestiscono il lungo tratto di costa destinato alla “tintarella integrale”: “È un tipo di turismo eccezionalmente civile - spiega il deputato dei Verdi - che merita di essere regolamentato e tutelato. Una battaglia che rientra nel nostro programma, che prevede un’estensione dei diritti civili in tutta Europa. E sulla quale ci stiamo già muovendo concretamente: una componente del nostro direttivo nazionale, Daniela Guerra, ha redatto una proposta di legge”.Il terzo tema “caldo” per la massa di manovra ambientalista ed oggetto di scricchiolature nella Giunta provinciale, Pecoraro Scanio lo tira fuori da solo. Senza attendere la domanda dei giornalisti né la lettera (già pronta) che il Comitato per il no all’inceneritore e il Gruppo trasversale degli agricoltori gli avrebbero recapitato “a mano” solo cinque minuti dopo: “Una battaglia che dovremo portare avanti è quella di uno stop agli inceneritori”. Spontaneo, si leva l’applauso del gruppo di attivisti e simpatizzanti che facevano “crocchio” attorno all’ex ministro del governo Amato.Presente sul molo di Marina era anche una rappresentanza del comitato lughese Dernier Regard , che si oppone ad un’ampia lottizzazione in via Villa (vedi box in basso). Pecoraro li appoggia, visto che “il freno alla cementificazione” è stato un argomento caldo anche nella precedente “tappa” compiuta dalla goletta del leader verde: Cervia. Nella città del sale, infatti, il presidente del Sole che Ride ha bocciato (riprendendo le linee dei verdi locali) la costruzione di un condominio in via Nazario Sauro, che oscurerebbe il tratto urbano che fa parte della storia cervese, rappresentato dal vecchio faro.Ad ogni modo, nonostante la rivendicazione delle tematiche care ai Verdi, Pecoraro precisa che “anche se vincessi le primarie, prenderei il posto di vicepremier. La poltrona di leader la lascio a Prodi, perché prima di tutto voglio battere Berlusconi”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"