La caserma di Marina di Ravenna non si farà più al centro civico.

La nuova caserma dei carabinieri di Marina di Ravenna non si farà più all’interno del centro civico di piazza Marinai d’Italia, come annunciato dall’ex sindaco Fabrizio Matteucci e confermato fino a pochi mesi fa dal suo successore Michele De Pascale.

Verrà invece costruita dal Comune lungo via Trieste, dove già il piano regolatore prevede un’area dedicata per questo intervento. Lo ha annunciato a una recente assemblea pubblica lo stesso De Pascale, provocando l’inevitabile reazione dell’opposizione, tra cui in particolare Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna che ricorda come tutti i consiglieri comunali dei tre gruppi della coalizione di centrodestra (Lista per Ravenna, Lega e Forza Italia) abbiano sottoscritto su sua proposta un esposto trasmesso al ministro dell’Interno Salvini l’11 ottobre scorso insieme ad un dossier documentale di 21 pagine, «che chiedeva di riesaminare a fondo questo progetto, basato su un accordo tra il Comune e l’Arma di cui il consiglio comunale non ha mai saputo nulla».

La soluzione di via Trieste «era una delle due ipotesi alternative caldeggiate nel nostro esposto – ricorda Ancisi –, rispetto al cui avvio si sono però perduti almeno otto anni. Era stata infatti annunciata dal sindaco Matteucci già nel febbraio 2010, quando egli comunicò al prefetto “la proposta di cessione gratuita dell’area di via Trieste da destinarsi alla nuova Caserma”, rendendo noto il mese dopo che “Il Comune in sede di consiglio comunale nei prossimi giorni cede con atto formale definitivamente il terreno, in Marina di Ravenna, al Demanio dello Stato. Verrà definito l’iter per la costruzione della nuova Caserma che sarà pronta alla fine del dicembre 2012”. Nulla di ciò è avvenuto. Ora si andrà almeno al 2021».

Non c’è dubbio, secondo Ancisi: «Se è stato scongiurato l’abbattimento della metà di un pur nuovo centro civico per infilarci dentro una caserma, si deve esclusivamente al nostro esposto e al nuovo ministro degli Interni».

Ancisi ricorda poi come il palazzo comunale del centro civico di Marina non sia stato gratis per la comunità ravennate, ricordando i 10 milioni di costi della lottizzazione concessa dal Comune. «Il contratto – continua Ancisi – fu stipulato nel 2008 dal Comune con la Cmr di Argenta, nota cooperativa di sinistra, poi fallita. Di quel palazzo, piatto di lenticchie per tanto massacro urbanistico, ora largamente sottoccupato, il Comune, non sapendo che farsi, voleva rifilare a caro prezzo una buona parte all’Arma, che non si è capito perché dovesse essere condiscendente».
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