Indagini sul naufragio

In attesa del recupero del relitto - anche ieri non è stato possibile riportarlo alla luce - si comincia a rafforzare l’idea che il rovesciamento del motopeschereccio sia stato dovuto a una specie di errore di manovra, anche perché mancano i segni evidenti di una collisione. Lo scafo appare integro, senza falle.Queste le uniche novità di una giornata che, in teoria, doveva rivelarsi decisiva e che, invece, tale non è stata. Ancora nessuna traccia dei due dispersi, forse coperti dalle reti ingarbugliate che hanno riempito la zona letto della barca. E’ lì che gli uomini della Marine Consulting, della Guardia Costiera e dei Vigili del fuoco stanno concentrando le ricerche e le speranze.Ieri mattina, dalle 9 in poi sono state girate immagini subacquee, ma l’acqua torbida e il fango dei fondali ha reso più complicata del previsto l’operazione.Ma la giornata non è certo trascorsa invano. L’operazione di recupero del relitto, già cominciata nelle giornate precedenti sotto la regia della ditta specializzata Marine Consulting, ieri è proseguita senza soste come spiega il direttore tecnico operativo Alessandro Bosco: “Ieri abbiamo completato la pulizia del peschereccio, le reti sono rimaste attaccate a poppa. Lo scafo sembra integro e per questo escluderei una collisione, anche se sarà la magistratura a fare luce. Nel bagno - continua Bosco - nella plancia e nella cucina siamo sicuri che non ci sono corpi. Abbiamo potuto visionare anche il 70 per cento della zona letto. Tuttavia non possiamo essere certi dell’assenza degli altri membri dell’equipaggio, perché la visibilità è minima. Per esperienza posso dire che a volte basta solo una coperta per coprire un corpo”.Già ieri è partito da Rimini il motopontone della ditta Ecotec che dovrà sollevare il relitto verso la superficie. “nel frattempo abbiamo - continua Bosco - abbiamo già posizionata la braga di sollevamento sotto l’archetto di poppa e abbiamo messo le fasce da collegare al motopontone”Il Goldrake, in pratica, verrà issato a in superficie e poi svuotato dalle pompe dei vigili del fuoco. A quel punto, considerata la mancanza di falle nello scafo, verrà riportato verso la Capitaneria di Porto di Ravenna come un peschereccio qualunque, trainato dai mezzi della Guardia Costiera.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"