In partenza per la stagione

La tradizionale festa sociale della Cooperativa stabilimenti balneari della Confesercenti, che si è tenuta ieri alla “Campaza” di Fosso Ghiaia, rappresenta ormai da anni un termometro per la stagione alle porte. E a dispetto delle voci di crisi, tra gli stand della piccola fiera allestita per l’occasione, altri segnali indicano invece un’estrema fiducia nell’appeal del settore. “Per quanto riguarda il Ravennate - dice Mauro Sansavini, presidente regionale del sindacato Fiba Confesercenti - quest’anno non ci sono stati molti cambiamenti di gestione. Ma è curioso quello che sta succedendo a Punta Marina: cioè sono stati venduti quattro bagni in piena zona erosione. L’investimento può anche risultare azzeccato, ma chi ha comprato ha voluto giocare una sorta di roulette russa”. Più in generale, sulla costa le quotazioni degli stabilimenti sono ancora alte: per comprarne uno a Marina - naturalmente con certe caratteristiche - si può arrivare a spendere anche un milione di euro. Mentre l’apice è stato raggiunto a Milano Marittima, dove un “bagno” costa anche più di due milioni. Per la Pasqua, molte strutture - a Marina e a Punta tutte - saranno aperte. Ma cosa ci si aspetta dalla stagione? Quali sono gli indicatori per il settore turistico? La questione legata all’aumento dei canoni demaniali sicuramente è un’ombra per gli operatori, che comunque, rimarcano, hanno tenuto sostanzialmente invariati i prezzi, aggiornandoli all’inflazione. Sansavini rileva che gli effetti si potrebbero far sentire nel 2006: alcuni gestori potrebbero decidere di diminuire le superfici utilizzate. Meno campi da racchettoni e beach volley, dunque. “I problemi ci sono - spiega Sergio Tarroni, presidente provinciale della Csb - ma non ci è sembrato giusto farli pesare sui nostri clienti. Di certo questa situazione per noi è difficile: come aziende non riusciamo a programmare. E anche l’indotto ne risente”. L’incremento del 300 per cento disposto dal Governo è stato però attutito da una delibera regionale. “Abbiamo cercato in tutti i modi un confronto - spiega l’assessore regionale al Turismo Guido Pasi, capolista per Rifondazione a Ravenna alle prossime regionali -: ma non è mai stato possibile. E ora ci troviamo di fronte al caos. La quadruplicazione, che vale per tutti, indistintamente, non è democratica: viene equiparato uno stabilimento a Lido di Volano con una stanza d’albergo a Positano, entrambi su terreno demaniale... Comunque la Regione ha mitigato il provvedimento”. Si è intervenuto differenziando il “peso” delle parti che insistono sul demanio pubblico. Solo quelle fisse pagheranno il canone per 12 mesi l’anno. Al massimo si arriverà così al raddoppio. “Per quanto riguarda più in generale il settore turistico - prosegue Pasi -, purtroppo gli indicatori economici non sono cambiati molto: le persone continuano a non avere soldi in tasca e i consumi non sono in ripresa. Alla vacanza tuttavia si tende a non rinunciare: anche se si accorciano i periodi e si limitano le spese: guardo al 2005 con un cauto ottimismo. Abbiamo puntato molto - rimarca l’assessore - sulla promozione e notiamo segnali positivi. Si stanno aprendo sempre più mercati nuovi, come quello russo: mi riferisco ad esempio ai buoni risultati del volo charter con la Siberia. Sono arrivati in Riviera turisti ‘veri’, con le loro famiglie”. Nel sistema Regione la provincia di Ravenna, con il binomio mare-città d’arte, può giocare un ruolo importante: stanno funzionando i pacchetti proposti per la Pasqua. “Marina di Ravenna? Il problema è gestire il successo... Si tratta di condurre la transizione verso la qualità e la durevolezza del turismo”. Mentre le imprese necessitano sempre più di una “sponda” finanziaria. Ottavio Righini, presidente del Consorzio Fidi terziario Emilia-Romagna (che eroga finanziamenti agevolati e garantiti al terziario), mette in luce la necessità di rifinanziare in maniera più consistente la legge regionale 40. “Intendiamoci, si tratta di una buona legge: attraverso i suoi fondi, che noi gestiamo, ha permesso di ristrutturare numerose imprese turistiche, prevalentemente alberghi e stabilimenti balneari. Ma i soldi, qualche milione di euro, sono quelli: e ora non bastano più”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"