Il Porto anche di notte

E’ questa la principale tra le priorità elencate nel “Documento congiunto sul porto di Ravenna”, redatto dall’Associazione Ravennate Spedizionieri Internazionali, presieduta da Riccardo Martini, e dall’Associazione agenti e mediatori marittimi.
Documento inviato al presidente dell’Autorità portuale Giuseppe Parrello, insieme agli auguri di buon lavoro per il nuovo incarico. Sono 34 le agenzie marittime e 39 le imprese di spedizioni aderenti alle due associazioni, per un totale di 800 addetti e un fatturato complessivo che si aggira sui 250milioni di euro.“Tutti i punti che abbiamo affrontato sono rilevanti - è l’affermazione di Norberto Bezzi, presidente dell’Associazione agenti marittimi raccomandatari e mediatori marittimi -, ma in una scala di priorità, l’importanza maggiore va data a ciò per cui l’Autorità portuale ha già investito parecchie risorse”. Quindi, dopo il termine dei lavori per l’allargamento della curva a Marina di Ravenna, la navigabilità del canale, con interventi di dragaggio per portare il pescaggio a 11,5 metri e il potenziamento dell’illuminazione.“Stiamo parlando di obiettivi - prosegue Bezzi - sui quali si lavora già da diversi anni”. Ora il pescaggio richiesto è di 11 metri e mezzo, ma in futuro potrebbe ulteriormente aumentare. Si tratta, quindi, di una misura urgente per non compromettere la competitività dello scalo ravennate.Il secondo punto in fatto di navigabilità è l’illuminazione. “Non si può penalizzare la navigazione notturna - si legge nel documento congiunto - per scarsa illuminazione”. Necessità che, dopo l’abbandono dell’installazione del Pac e in attesa che sia operativo il Vts, è giudicata sempre più impellente. La proposta è quella di segnalare la canaletta di accesso alle banchine dell’area Piomboni con briccole illuminate come avviene già a Venezia.Nel resto del documento viene, poi, sollecitata la creazione di banchine pubbliche dove gli operatori possano organizzare gli sbarchi e gli imbarchi, la promozione del porto da parte di tutti i soggetti interessati al suo sviluppo e il potenziamento dei collegamenti e dei servizi intermodali per fare in modo che Ravenna possa competere con Genova, La Spezia, Livorno e Venezia. Inoltre, si pone l’accento sulla necessità di realizzare un sistema informatico portuale capace di mettere in rete i vari soggetti che operano nel porto, che renderebbe più veloce lo scambio di documenti, e sull’importanza di organizzare gli uffici di controllo - Capitaneria di Porto, Dogana, Sanità Marittima, Veterinario e Fitopatologo -, che attualmente distano anche chilometri l’uno dall’altro, in modo da semplificare il traffico portuale. Da non trascurare, infine, il by-pass sul Candiano, le Autostrade del Mare e la possibilità di far diventare Ravenna un polo di attrazione per il traffico crocieristico. E agenti e spedizionieri propongono di ospitare in Darsena città le navi di minor stazza e i traghetti veloci e Porto Corsini e invitano fin d’ora ad ipotizzare nuove aree o banchine oltre a quelle di Largo Trattaroli.