I Bancomat clonati…

Una telecamera poi filmava l'ignaro cliente mentre digitava il numero di codice. Quanto necessario per clonare centinaia di bancomat e dissanguare i conti correnti altrui. Il 5 settembre del 1999 i carabinieri di Marina di Ravenna riuscirono a rendere innocua la banda arrestandone quattro appartenenti. L'indagine si estese immediatamente e alla fine gli indagati diventarono otto. Ieri mattina davanti al giudice Cecilia Calandra era fissata l'udienza preliminare conclusiva, per i patteggiamenti e i giudizi abbreviati. I quattro imputati che avevano chiesto il processo sulle carte sono stati condannati. Si tratta di Saverio Orlando, 30 anni, Andrea Semilia, 27 anni, anche lui residente a Bologna, Antonio Orlando, 41 anni e Giuseppe Bonadonna, di 36 anni, i primi tre residenti a Bologna, il quarto a Castel Maggiore. Per il primo la condanna è stata di un anno e otto mesi, per gli altri di un anno e sei mesi. Tutti con la sospensione condizionale. Il giudice ha riconosciuto i quattro responsabili di associazione per delinquere, di indebito utilizzo di un centinaio di bancomat clonati e frode informatica ai danni del RoloBanca di Marina. E' caduta invece l'ulteriore accusa di tentata frode informatica (quattro casi) per mancanza di querela.
Hanno invece patteggiato la pena, concordata fra il pubblico ministero Isabella Cavallari e i difensori: Primo Baccilieri di 50 anni, di Altedo, a nove mesi e 15 giorni; Nicola Plastino, di 50 anni, di Bologna, a un anno; Girolamo Turone di 45, di Budrio a otto mesi e Mario Plastina, di 43 anni, di Castel d'Argile di Bologna a un anno e 5 mesi.
La banda aveva utilizzato l'ingegnosa apparecchiatura applicandola fra il giugno e il settembre del 1999 al Rolo Banca di Marina di Ravenna, alla Cassa di Risparmio di Imola a San Lazzaro, all'agenzia 43 del RoloBanca di Bologna, e ancora al RoloBanca di Marina, il 4 e il 5 settembre: e per la banda, il ritorno a Marina significò la fine dell'avventura truffaldina grazie alle indagini attivate dai carabinieri della locale stazione. Quattro di loro vennero arrestati in flagranza di associazione a delinquere proprio mentre stavano utilizzando i bancomat clonati. I difensori: Ermanno Cicognani, Roberto D'Errico, Carlo Benini, Andrea Zulato.