Ferimento fuori dal Matilda

Devis perderà l’occhio, e non fumava nemmeno.Queste le uniche certezze il giorno dopo uno degli episodi di violenza più assurda che Marina ricordi.Da una parte un ragazzo di 29 anni che perderà il 50 per cento della vista perché non aveva una sigaretta con sé, dall’altra tre giovanissimi in carcere, accusati di tentato omicidio. Tre balordi che prima di andare a ballare si erano comprati due coltelli alle bancarelle dei cinesi. E prima ancora si erano “fatti” di alcol per darsi “coraggio”, se così si può definire.Quando i balordi, 66 anni in tre, hanno chiesto una sigaretta a Devis, il giovane barista del “Matilda” non gliel’ha data solo perché non fuma. Perché tra le tante virtù che lo caratterizzano, chi lo conosce bene ricorda anche quella: “Devis non fuma” ripetono tutti i suoi amici. Ma se qualcuno va in giro con un coltello in tasca alle 5 del mattino per Marina di Ravenna, è lecito pensare che una sigaretta non offerta sia solo il pretesto per fare del male: per scaricare la propria violenza e le proprie frustrazioni sul primo che passa. E questa volta, purtroppo, ci è andato di mezzo un giovane che tutti dipingono come un ragazzo d’oro. Un lavoratore onesto che, a 29 anni, alterna l’attività di pescatore di cozze al largo di Marina - per pagarsi il mutuo - a quella di barista per guadagnare qualcosa in più, magari divertendosi.Ora Devis Ghetti è atteso dai dieci giorni più lunghi della sua vita. L’operazione effettuata a Cesena è andata bene da un punto di vista tecnico. Ma purtroppo non è bastato. L’ottimismo si è alternato al pessimismo, per tutta la giornata, nei corridoi del Bufalini di Cesena dove il giovane è stato operato.La speranza che potesse tornare come prima, era ferma al 50 per cento fino al primo pomeriggio. Poi, in serata, la conferma delle peggiori previsioni. Anche Devis ne è stato informato.La lama, comprata dai cinesi, si è spezzata dopo aver raggiunto l’orbita nasale. Era anche seghettata e ha reciso il nervo ottico e un nervo facciale. Per questo Devis ha perso anche la sensibilità di una parte del viso. Ieri è stato nuovamente sottoposto a una serie di risonanze magnetiche e visite mediche specialistiche. Era perfettamente cosciente e ha ricevuto le visite dei suoi amici del “Matilda” che stanno valutando l’ipotesi di una chiusura anticipata del locale. Oggi ci sarà una riunione tra i soci. “Dovrebbe essere una forma di protesta e un modo per stare vicino a Devis. Così a Marina non può continuare, quattro anni fa c’erano 4 buttafuori adesso sono 9 e non bastano”.Uno di loro, Andrea, capo della sicurezza del locale, alle 5 di domenica mattina era con Devis. E’ stato il primo a soccorrerlo.“Stavamo andando a fare colazione tutti insieme prima di andare a letto - racconta -: Era stata una serata difficile, con molta gente e qualche testa calda. Devis era andato a prendere la bicicletta, a quel punto l’hanno avvicinato in tre, gli hanno chiesto se aveva una sigaretta. Devis ha risposto di no, e loro hanno insistito. Così lui ha detto di lasciarlo in pace perché era tardi e non aveva voglia di discutere. Sembrava tutto finito, poi uno dei tre si è avvicinato e gli ha detto: ‘Guarda cosa ti do io’ e lo ha colpito a un occhio. Devis - continua Andrea - ha fatto un passo indietro poi ha perso l’equilibrio ed è caduto in avanti sopra a uno dei tre. Il più giovane. E’ stato a quel punto che un altro ragazzo, con un altro coltello, lo ha colpito alle spalle. I medici hanno detto che la lama ha sfiorato il polmone”. Una versione che però non coincide con quella rilasciata dal 19enne arrestato, Agostino Chiricò, al pm Maria Vulpio: “Sono stato io, gli altri non c’entrano”. Va detto che il minorenne coinvolto è il fratello di quest’ultimo.“Abbiamo sentito delle urla e due dei nostri addetti alla sicurezza - racconta un altro amico - sono corsi per vedere cosa stesse succedendo. Devis urlava, diceva ‘ho un vetro in un occhio’, ma sanguinava e non vedevamo nulla. Solo dopo la Tac ci hanno parlato di un coltello conficcato, all’inizio credevamo che si trattasse di una bottiglia spezzata”.Devis, nato a Lugo ma originario di Solarolo dove il fratello gestisce due ristoranti, si è da tempo trasferito a Punta Marina. Il suo volto è noto a gran parte del popolo della notte di Marina.Restano in carcere invece i tre siciliani residenti a Modena coinvolti nell’aggressione: Christian Giammona, 20 anni e Agostino Chiricò 19 sono a Port’Aurea, mentre il terzo giovane coinvolto, essendo 17enne, è stato trasferito nel carcere del Pratello a Bologna, a disposizione della Tribunale dei minori. Erano a Ravenna in vacanza. Sono accusati di tentato omicidio, ma è probabile che la difesa chieda una derubricazione del reato in lesioni gravissime. Per farlo sarà però necessario attendere l’eventuale perizia di un medico legale chiamato a stabilire la reale pericolosità delle coltellate inferte.I due maggiorenni sono difesi d’ufficio dall’avvocato Annalisa Porrari. Tramite il loro legale hanno fatto sapere di essere pentiti del loro gesto e di voler chiedere scusa a Devis Ghetti.Il coltello, invece, hanno detto di “averlo comprato poco prima in una bancarella di Marina di Ravenna”.Un particolare che ha scatenato la reazione sdegnata degli amici di Devis: “Come è possibile - si sono chiesti in molti - che dopo tutta l’opera di prevenzione fatta sul litorale qualcuno possa vendere armi per le strade?”. Domanda più che legittima, ma ancora senza risposta. Domani, in carcere, l’udienza di convalida dell’arresto.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"