Fabbrica Vecchia: fasi decisive

Il Comitato per la salvaguardia del complesso monumentale di Marina di Ravenna ha donato ieri un mosaico al Comune, alla Casa Matha - era presente il primo massaro Luciano Siboni - all’Autorità portuale. Gli enti hanno ricevuto il riconoscimento per vari meriti. Rispettivamente per la “restituzione” alla comunità ravennate della Fabbrica Vecchia e del Marchesato; per il “costante e forte impegno” a tutela dell’ambiente; e per le opere di valorizzazione di Marina di Ravenna. Come rileva il presidente del Comitato, Giancarlo Bazzoni, quest’anno cade in un momento particolarmente felice per il recupero del complesso storico. Infatti, nell’ambito dell’accordo di programma siglato con l’Autorità portuale, il Comune ha acquisito la proprietà delle parti private della Fabbrica Vecchia. Il secondo “step” prevede la cessione dei beni all’ente di via Magazzini Anteriori, che si occuperà di elaborare il piano e di reperire le risorse necessarie. Bazzoni però rimarca che il percorso per il recupero non sarà breve. Una quota del 10 per cento della Fabbrica Vecchia è ancora privata: il proprietario si è rifiutato di vendere. In caso di esproprio i tempi non sarebbero brevi. Ci sono altri nodi. Uno è rappresentato dal fatto che in ogni caso lo sgombero dello stabile da parte dei vecchi proprietari non avverrà prima del 2007; inoltre il progetto di restauro dovrà essere approvato dalla Soprintendenza. Se poi si considera che per procedere all’esproprio serve il progetto, si comprende che il rischio è quello di una sorta di “stallo”. E’ ciò che paventa il Comitato, che “raccomanda vivamente al Comune e all’Autorità portuale il massimo sforzo nell’accelerare il percorso”. Si propone che Palazzo Merlato ceda subito la proprietà all’Autorità portuale, in modo che partano due percorsi paralleli. “Dopo anni di vicissitudini, l’Accordo di programma - ha commentato l’assessore comunale al Patrimonio Roberto Gualandi - è l’unica strada percorribile per arrivare concretamente al recupero. Mi auguro che dopo i nostri sforzi ci sia la possibilità di concludere l’operazione”. Il presidente dell’Autorità portuale, Giuseppe Parrello, ha inserito il tema in un quadro più ampio, legato alla valorizzazione delle aree demaniali. Proprio in questi giorni stanno prendendo forma vari “disegni”: il restyling della “palizzata” di Marina, la riqualificazione dell’avamporto di Porto Corsini, il risanamento della Pialassa Piomboni e l’inizio dei lavori a terra di Marinara: a gennaio il comitato portuale si riunirà per determinare i canoni di concessione dei terreni. “Il progetto riguardante la Fabbrica Vecchia è il più complesso - ha commentato il presidente - ma c’è l’impegno complessivo dell’Autorità portuale nel perseguire questa strada”. Sono già iniziate le verifiche per riaggiornare le cifre neccessarie per intervenire nella parte strutturale. Anche di questo si occuperà a breve il Comitato portuale. Durante la premiazione sono intervenuti anche i consiglieri comunali Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna e Pietro Martini, capogruppo di Forza Italia. Ancisi ha auspicato che il Comune ceda al più presto la proprietà del complesso all’Autorità portuale; sul tema dei Piomboni ha parlato di un “problema politico: sta avanzando un progetto, che a parere di molti, ad esempio la Casa Matha, non è il più adatto a favorire il recupero”. L’architetto Achille Valentini, di Italia Nostra, ha consigliato di operare per fare in modo che la pialassa e la Fabbrica possano rientrare unitariamente nell’elenco dei beni tutelati dall’Unesco. Qualcosa di simile in realtà sta già avvenendo. “Il ministro Lunardi - ha replicato Parrello - ha coinvolto Assoporti per creare connessioni tra interventi infrastrutturali e di recupero architettonico. La pialassa? Guardate, mi preoccupano i ragionamenti che diventano accademici. Partiamo da un fatto, che l’intervento si fa. Poi ragioniamo pure su come farlo al meglio: per la tutela ambientale e lo sviluppo del porto”. Ritornando al progetto di Marinara, l’altro ieri, come spiega l’assessore all’Urbanistica Fabio Poggioli, la Commissione assetto del territorio ha ulteriormente precisato il tema riguardante il riciclo delle acque nel porto turistico: la proprietà dovrà costruire l’impianto entro due anni dalla realizzazione dell’80 per cento delle opere a mare.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"