Eliot Lipp al Bango Hana-Bi

Cresciuto a Tacoma, nello stato americano di Washington, ascoltando artisti hip-hop come RZA e Hieroglyphics, Lipp nel 1988 si trasferisce a San Francisco. In California viene influenzato dalla musica di Dan the Automator e Madlib, prima di cominciare una spola tra Frisco e Chicago, dove segue una vera e propria specializzazione in musica elettronica. Non passerà molto prima che le sue composizioni finiscano nelle mani di Scott Herren dei Prefuse 73 e dei Savath + Savalas, per diventare, nel novembre del 2004, il materiale di un album omonimo su Eastern Developments. Con questo suo primo lavoro Lipp si colloca nello stesso spazio occupato dai creatori di beat astratti Prefuse 73 e Dabrye, pur proseguendo anche sulla linea intrapresa da alcuni produttori presenti sulla serie Headz dell’etichetta Mo’ Wax, che vengono ri-esplorati con grande originalità.Dopo essersi trasferito con i suoi gatti a Los Angeles, Lipp passa alla Hefty, e su quest’etichetta dà alle stampe nel 2006 l’album Tacoma Mockingbird, che unisce elementi di hip-hop, electro, soul, disco e funk.Questa volta però gli intenti sono alquanto differenti e il disco parte da un focus essenziale: Tacoma Mockingbird è deliberatamente costruito su beat talmente familiari da risultare quasi dei cliché, ricoperti poi da linee di elettronica vintage degli anni Ottanta.Nelle tredici canzoni non c’è molto altro da ascoltare, e tuttavia non manca nulla. I brani strumentali di Eliot sono molto più emozionanti della maggior parte dei “crooner” moderni, e i suoi beat eguagliano quelli dei migliori produttori. L’atmosfera retrò di brani come “Rap Tight” è imparentata con ciò che successe quando la prima generazione di gruppi post-punk inglesi si imbattè nei campionatori. Coloro poi che ricordano la indie-dance dei 12 pollici di etichette come Factory Benelux e Rough Trade, che nacquero sull’onda di Blue Monday dei New Order, troveranno le melodie semplici e i beat di pura elettronica di Tacoma Mockingbird piacevolmente familiari, dalla giocosità e il ritmo contagioso dell’apertura del disco (Glasspipe), all’ammiccante funk di Sex Tape, che può suonare bizzarro come un B-side sconosciuto degli Orchestral Manoeuvres in the Dark. Il concetto è dunque così semplice da sembrare troppo facile, ma Tacoma Mockingbird è puro dance-pop ascoltabile all’infinito.A seguire serata Steve McQueen, con i dj Chris e Vins.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"