Ed ora tutti in coda!

Con pesanti ripercussioni sugli ormai ben noti problemi di viabilità e parcheggi: due file ininterrotte di auto in sosta su entrambi i lati di via Trieste, fino in paese, auto negli stradelli, sui marciapiedi, ovunque. Tranne che nel luogo deputato a parcheggio scambiatore, il Marchesato, nonostante l’avvio anticipato del servizio di navetta. “Il problema più grosso resta quello dell’educazione - stigmatizza il vicesindaco Giannantonio Mingozzi -; una grossa quota di disordine è dovuta a quelle persone che ignorano volutamente le più elementari norme di buon senso. Come nel caso degli stradelli, ma aumenteranno sempre più i controlli - ammonisce - e l’uso del carro attrezzi, anche su richiesta dei gestori dei bagni”. Poche speranze invece sul fronte della viabilità di rientro, l’altro rompicapo che toglie il sonno agli amministratori: “Se le attività di maggiore attrazione coincidono tutte non c’è soluzione, bisognerebbe provare a diversificare anche gli orari dell’offerta”, sottolinea Mingozzi, seppur con un certo scetticismo: “Questa però è teoria, perché in realtà i giovani rispondono a modo loro: le consuetudini sono difficili da cambiare”. E le nuove abitudini sono difficili da instillare. Ne sa qualcosa Pericle Stoppa, presidnete della Circoscrizione del Mare, che nel suo giro di ricognizione, il primo maggio, si è trovato davanti un parcheggio del Marchesato desolatamente vuoto: “Dopo anni ancora non riusciamo a metterlo in funzione, e dire che ci stanno duemila auto”, constata con rammarico, e avanza una proposta: “Bisognerebbe provare a una certa ora, quando il lungomare è pieno, a bloccare l’accesso e deviare il traffico verso il Marchesato”. Per il resto registra un viale delle Nazioni perennemente intasato “dal primo pomeriggio fino a sera inoltrata”, la disperazione dei residenti della zona Rivaverde, e l’altro ingorgo in zona traghetto, per il quale invoca a viva voce la conclusione dei lavori. Invoca invece una svolta sul fronte della ricettività il presidente della Pro loco Marino Moroni: “Finché non avremo gli alberghi, non potremo avere altro che un turismo pendolare, che è uno dei peggiori segmenti del turismo”, sentenzia. Ma del pienone è più che soddisfatto perché, sottolinea, “come Pro loco e consorzio Mosaica stiamo lavorando proprio per questo”. E finalmente il fenomeno-Marina fa da traino anche alle località limitrofe: “La gente ormai cerca alberghi e appartamenti da Lido Adriano fino a Marina Romea.
Da un articolo pubblicato in "Corriere Romagna"