Duna, non si abbassi la guardia…

Legambiente offre un “assaggio” delle tematiche della campagna 2004 dedicata alla tutela del mare con la pulizia della spiaggia in programma per domani alle 13 nella duna più celebre della costa ravennate, quella antistante la ex colonia di Marina di Ravenna. Al centro di una caldissima campagna di associazioni e movimenti - non solo ambientalisti - dal 2000 al 2002, per evitare che il più importante cordone dunoso residuo lasciasse spazio all’ennesimo stabilimento balneare, quel tratto di arenile è rimasto l’emblema di una fruizione alternativa della spiaggia e uno dei pochi residui baluardi di naturalità nel litorale nord del Ravennate. Pur dando atto all’Amministrazione di aver tenuto fede agli impegni presi - “salvando” un tratto di spiaggia libera particolarmente amato dai cittadini - Legambiente lancia un messaggio neanche tanto subliminale: non si è abbassata la guardia. L’iniziativa di domenica, che sarà ripresa dalle telecamere di Rai Tre e alla quale gli organizzatori invitano cittadini e bagnanti, mira a “mantenere viva l’attenzione di cittadini e Amministrazioni sui gravi problemi della nostra costa”. L’elenco sintetico evidenzia tre voci: subsidenza ed erosione, aggressione da parte di molte forme di abusivismo (e non ci si riferisce certo ai ‘vu cumprà’) e la progressiva distruzione degli ultimi relitti dunosi. Si inserisce nella campagna “Amare l’Adriatico”, promossa dal Cigno verde, che si propone di difenderlo, per quanto possibile, dall’aggressione dell’eccessiva pressione antropica sulla costa - dalle attività industriali al turismo di massa che “consuma il territorio” -, da un eccesso di estrazioni di gas, dagli scarichi non depurati, dal rischio di sversamenti di inquinanti che - in un mare chiuso come questo - provocherebbero catastrofi insanabili. “Anche a livello locale ci sono questioni annose che ancora aspettano risposta - evidenzia Gianni Tramonti, presidente del circolo Matelda dell’associazione -. Siamo fortemente contrariati dal dissequestro della piattaforma Angela Angelina, perché per il principio della massima precauzione, non dovrebbero essere permesse estrazioni così vicine alla costa”. Luigi Rambelli, presidente regionale di Legambiente e responsabile nazionale Turismo, rimarca la necessità di “cercare di mantenere il massimo di naturalità possibile in situazioni già fortemente antropizzate”, citando l’esempio dell’Abruzzo, dove sono state rinaturalizzate e piantumate alcune dune, nell’ambito del progetto Life. “Questa riviera non avrà scampo se si punta esclusivamente sullo sfruttamento, quando invece il turismo sta cambiano volto, è più adulto e consapevole, e produce una forte richiesta di natura e di spiagge libere”.