Doccia fredda per i bagnini

I canoni demaniali non aumenteranno del 300 per cento, ma “solo” del 250 per cento.La triste anticipazione giunge dal segretario regionale del Pri dell’Emilia Romagna, Widmer Valbonesi. Le aspre lotte di rivendicazione e le colorate manifestazioni di piazza non hanno prodotto risultati sensibili. Il dietrofront del governo appare una “vittoria di Pirro”, che se, attuata, lascerebbe sul lastrico più di un operatore della Riviera.Valbonesi - oltre ad esprimere il proprio disappunto all’onorevole Giorgio La Malfa, presidente della Commissione Finanze - invita la Regione Emilia Romagna a dissociarsi dalla proposta “che sentenzierebbe un colpo molto grave all’economia balneare e al turismo della nostra riviera”.Il decreto ministeriale in questione sarà sottoposto stamane alla Conferenza Stato-Regioni per l’eventuale approvazione. “L’aumento dei canoni del 250 per cento - commenta La Malfa - produrrebbe un tale aggravio sul settore balneare da mettere in crisi non solo gli operatori, ma determinerebbe anche effetti negativi su tutto il turismo e, quindi, su di una parte importante dell’economia italiana”.“E’ un’autentica presa in giro - lamenta Mauro Sansavini del sindacato Fiba -. Tutti i nostri sforzi sono stati ignorati, gli aumenti del 250 per cento non risolvono il problema e già per domenica, in tutti i bagni dei lidi ravennati e di Cervia, manifesteremo il nostro dissenso esponendo locandine e distribuendo volantini. Anche i turisti e i nostri clienti devono sapere cosa sta succedendo. La situazione appare drammatica - conclude Sansavini -, spero che ogni decisione venga posticipata in modo da poterci sedere al tavolo delle contrattazioni. Ma questa volta con interlocutori seri”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"