Conti per i Canoni Demaniali

Dopo la proroga al 31 ottobre dell’aumento del 300 per cento previsto dall’ultima Finanziaria, che aveva tenuto col fiato sospeso fino all’ultimo gli operatori della balneazione, l’attività istituzionale è ripresa senza portare novità in questo campo, se non l’insediamento di una Commissione tecnica interministeriale che, però, non si è ancora riunita. “La nostra speranza - ha commentato Roberto Lucchi, segretario provinciale Confesercenti - è ancora quella di un confronto che coinvolga anche le associazioni di categoria”. Speranza che, tuttavia, va sempre più scemando. Mentre passano i giorni, si fa sempre più forte nei bagnini la fiducia nell’applicazione di un provvedimento regionale che comporterebbe anch’esso un aumento dei canoni delle concessioni demaniali, ma non del 300 per cento e, comunque, suddiviso in maniera più equa. “Sembra che non ci si voglia rendere conto - ha posto in evidenza Giancarlo Cappelli, presidente regionale del Sib (Sindacato italiano balneari) Confcommercio - che quadruplicare i canoni non penalizzerebbe solo gli operatori, ma anche i consumatori e, quindi, il turismo. Credo, però, che a 30 giorni dalla scadenza del termine ci sia poco da sperare”. A questo punto, la Regione ha cominciato a prepararsi concretamente per l’applicazione della sua proposta. “Speriamo che si trovi una soluzione a livello nazionale - ha spiegato Guido Pasi, assessore regionale al Turismo -, ma il fatto che gli incontri, dopo l’8 agosto, siano sempre stati rinviati non è positivo. Se passerà così anche la metà di ottobre, potrebbe non esserci più soluzione. Nelle prossime settimane, intanto, andremo a verificare come funzionerebbe il provvedimento che avevamo già annunciato prima dell’estate”. Secondo la proposta regionale, i canoni verrebbero aumentati, ma andrebbero a colpire in maniera differenziata le aree coperte da strutture fisse e quelle utilizzate per l’ombreggio. Nel primo caso il pagamento avverrebbe per tutti i dodici mesi dell’anno, mentre nel secondo solo per i mesi di utilizzo effettivo. Andrebbe, poi, stilata una classificazione delle spiagge, per stabilire oneri diversi a seconda dei lidi. “E’ chiaro - ha commentato Cappelli - che uno stabilimento di Porto Corsini, tanto per fare un esempio, non sarebbe giusto che pagasse come uno di Milano Marittima”. Questa operazione, tra l’altro, non andrebbe a ledere la competenza statale in materia di canoni demaniali, dato che si tratterebbe non di una modifica ai canoni, ma di una loro diversa modulazione. Questa situazione è stata esaminata ieri nel corso di un incontro promosso da Legacoop al quale hanno partecipato, oltre a Lucchi, Cappelli e Pasi, anche i sindaci di Ravenna e Cervia, Vidmer Mercatali e Roberto Zoffoli, gli assessori al Turismo dei due comuni, Elio Gasperoni e Nevio Salimbeni e quello della Provincia, Andrea Corsini. Presenti anche Walter Verlicchi (dirigente del settore Turismo della Regione) e Oscar Casadei (responsabile del settore turismo e balneazione di Legacoop Ravenna). Nell’occasione è stata anche annunciata l’intenzione da parte degli enti locali (Comuni, Province e Regione) di sensibilizzare i parlamentari eletti nella circoscrizione Nord-Est ai danni provocati dall’uragano di venerdì, affinché pongano la questione in sede di discussione sulla prossima manovra finanziaria.