Canoni Demaniali: niente di certo

Al momento, questa notizia è stata diffusa solo dalla Fipe, il sindacato dei Pubblici esercizi aderente alla Confcommercio, ed è stata ripresa da una nota di Ascom Ravenna in cui Graziano Parenti, presidente dell’associazione e Giancarlo Cappelli, vicepresidente del Sib (Sindacato italiano balneari), dichiarano la propria soddisfazione per il risultato raggiunto che sarebbe “una vittoria per tutta la categoria”. La tanto attesa proroga al 31 ottobre dell’aumento dei canoni demaniali sarebbe contenuta in un emendamento all’interno di un maxi decreto sulla riforma della Pubblica Amministrazione di iniziativa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che verrà discusso domani al Senato. Secondo quanto asserisce il portavoce nazionale del Sib, rassicurazioni sulla sua approvazione sarebbero arrivate da tutte le forze politiche. Insomma, una conferma non ancora ufficiale, ma ufficiosa. Secondo alcuni, l’aumento delle probabilità in questo senso sarebbe stato inversamente proporzionale ai risultati elettorali degli ultimi ballottaggi. Il netto calo della Casa delle Libertà avrebbe, quindi, portato il partito leader della coalizione, Forza Italia, ad avvicinarsi alle posizioni degli alleati An e Lega, fin da principio favorevoli allo slittamento dell’aumento dei canoni demaniali, che sarebbe andato a colpire uno dei settori -il turismo - più importanti per l’economia nazionale. Questa tesi potrebbe essere confermata anche dagli eventi della scorsa settimana, quando, ad accordo ormai raggiunto, ci fu un brusco cambiamento di direzione con il ministero dell’Economia guidato da Giulio Tremonti - uno dei più bersagliati dagli alleati di Forza Italia - che proclamò la necessità di introitare comunque 140milioni di euro. Guido Pasi, assessore regionale al Turismo, si trincera dietro un “no comment” in attesa di notizie certe provenienti da fonti governative. Anche Mauro Sansavini, presidente regionale della Fiba, il sindacato dei bagni aderente alla Confesercenti, dichiara di non sapere nulla di certo. Com’è noto, se il tanto agognato slittamento non ci sarà i bagnini saranno costretti a pagare un canone quadruplicato rispetto a quello attuale. Se, invece, tutto slitterà al 31 ottobre, ciò non significherebbe in alcun modo la cessazione della battaglia. “Continueremo - confermano dal Sib - a chiedere un tavolo di confronto in cui stabilire parametri che permettano di calcolare nuove tariffe senza danneggiare il turismo balneare”. Una proposta in questo senso è arrivata dall’on. Gianfranco Blasi (Fi), componente della Commissione bilancio di Montecitorio. “Il Governo - ha dichiarato - renda esplicita la mappa dei possessori di licenza, censisca compiutamente tutte le concessioni, eserciti una funzione di controllo nel settore, perseguendo eventuali evasori, attualizzi i canoni più antichi, stabilisca un principio d’indirizzo coerente ed eviti, alla fine, interventi impopolari”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"