Canoni demaniali, ancora incertezza

Questo, principalmente, si aspettavano gli operatori balneari dalla riunione di ieri del Tavolo del turismo, alla quale il neo direttore generale per la navigazione marittima ed interna, Cosimo Caliendo, ha presentato una proposta di rideterminazione dei canoni demaniali. Proposta in linea con le ipotesi fatte pervenire dalla Fiba-Confesercenti già da diversi mesi, che ricalca quella elaborata dalla Regione Emilia-Romagna e che prevede di rapportare i canoni delle aree demaniali marittime date in concessione ai privati al periodo di effettiva utilizzazione. Con una distinzione tra le aree occupate da strutture fisse - effettivamente occupate per 12 mesi - e quelle utilizzate per l’ombreggio, la cui occupazione varia dai 4 ai 5 mesi. Questo meccanismo era stato delineato a Caliendo nel corso di un incontro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che si è svolto il 2 febbraio.La riunione del Tavolo del turismo, sotto la regia del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, aveva come temi centrali il ruolo dell’Enit (Ente nazionale per il turismo) e quello del nuovo portale ‘Italia.it’, per la promozione del patrimonio ambientale e culturale nazionale. Ma questo fatto non aveva, comunque, intaccato le speranze della Fiba che l’argomento canoni venisse preso in considerazione. Speranza che è andata, tuttavia, scemando sempre più. “Siamo rimasti in attesa fino a tarda sera, ma non abbiamo appreso nulla di nuovo - commenta Mauro Sansavini, presidente regionale Fiba -. Amareggiato? Certo che lo sono, ormai questa situazione ha dell’incredibile. Oggi c’è il consiglio nazionale della Fiba a Napoli, nel quale cercheremo di decidere le nostre azioni future”.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"