Bisogna trovare un rimerdio…

Diritti entrambi meritevoli della massima considerazione, ma con un peso diverso nella scala gerarchica e negli incroci di interessi. Il problema di Marina, quello degli happy hour e di un modello destinato a cambiare, è stato affrontato negli ultimi giorni su più tavoli. In Prefettura, ma anche all’interno delle associazioni di categoria, nelle sedi amministrative centrali e periferiche, in Questura. Incontri ne sono stati fatti, altri se ne faranno. Questo perché la questione non può essere affrontata secondo uno schema unico. Non esiste una soluzione sic et simpliciter, non c’è una formula matematica o una bacchetta magica in grado di risolvere il problema. Lo sballo ad ogni costo - inteso come stile di vita che come introito economico di qualche operatore - impone una riflessione ed un’azione su più fronti. L’appello fermo ad una maggiore responsabilità lanciato nelle ultime ore, il richiamo ad un approccio diverso, l’invito ad un’azione condivisa, vanno in una direzione comune. Il senso della convocazione urgente del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico e delle diverse anime che vi hanno preso parte era proprio quello di affrontare insieme il problema. Ognuno secondo la propria competenza.
LOCALI A RISCHIO CHIUSURA
Nel vertice allargato di ieri, il questore di Ravenna, Fulvio Della Rocca, si è presentato con il “mattinale”, l’elenco degli interventi e delle richieste pervenute nella notte tra domenica e lunedì. Una lista dove si susseguono e si intrecciano le parole “rissa”, “ubriachezza” e “droga”. L’altro registro, quello del 118, parla invece di collassi e difficoltà nel raggiungere le persone da soccorrere a causa della presenza di ubriachi in mezzo a strade e stradelli. In una parola, il caos. Oltre alle misure predisposte dal questore, che già lunedì aveva incaricato la Divisione amministrativa della Polizia di controllare gli stabilimenti balneari nell’occhio del ciclone, il prefetto Umberto Calandrella ha assicurato che verranno attuate tutte le forme di prevenzione per evitare il ripetersi degli episodi dei giorni scorsi e ha annunciato un rafforzamento dei controlli. Nel mirino, il comportamento di qualche gestore o collaboratore che, forse nella foga di rientrare dalle spese per l’avvio della stagione balneare o per cupidigia, ha continuato a distribuire bevande alcoliche anche a soggetti non in grado di intendere e volere. Sotto questo aspetto, il clima che si respirava ieri era all’insegna della “tolleranza zero”. Nella nota diffusa dalla Prefettura, si legge che “verranno adottati quei provvedimenti cautelari nei confronti degli esercizi dove sono avvenute risse e turbative dell’ordine pubblico. Al riguardo, il questore ha comunicato l’avvio della procedura per la sospensione dell’attività di alcuni esercizi nei confronti dei quali il prefetto ha manifestato l’intenzione di procedere, ai sensi dell’art. 19 del Dpr 616/77, per la richiesta al sindaco di revoca della licenza”. Il messaggio è chiaro. Se nel prossimo fine settimana dovessero ripetersi le scene degli ultimi due weekend, per qualcuno la stagione finirebbe prima ancora di cominciare.
LE REAZIONI DEGLI OPERATORI
Ai rappresentanti di Ascom e Confesercenti, il Prefetto ha rivolto l’invito a collaborare sensibilizzando i propri associati a non incentivare l’assunzione di bevande alcoliche, richiamando anche l’articolo 691 del Codice penale che vieta di somministrare alcolici a persone già ebbre e prevede, in caso di violazione, la sospensione della licenza per gli operatori di pubblici esercizi. Calandrella ha poi ribadito la necessità di non vendere bevande in contenitori di vetro da asporto e di controllare in modo più assiduo la viabilità. Parole che hanno trovato concordi le associazioni di categoria. “Facciamo nostre e condividiamo le preoccupazioni espresse - ha rimarcato Gianluca Gasperoni della Confesercenti -. Servono azioni tempestive e ognuno deve fare la propria parte. La maggioranza degli operatori di Marina di Ravenna ha sempre tenuto un comportamento nell’ambito delle regole. Occorre essere inflessibili nei confronti di quanti non le rispettano. Ci troviamo di fronte ad un passaggio delicato e cruciale per il futuro della località. Il comportamento di pochi non può penalizzare l’appeal e il lavoro fatto in questi anni”.Nei prossimi giorni la Confesercenti si rapporterà con gli operatori di Marina mentre oggi i bagnini si incontreranno con una delegazione dei residenti di Rivaverde, i primi a patire i disagi legati agli happy hour. “Confermiamo e rinnoviamo il nostro impegno - ha dichiarato Gasperoni -; da parte nostra c’è una forte e convinta assunzione di responsabilità che vogliamo condividere con gli operatori e quanti hanno a cuore l’interesse della località”.Sulla stessa linea anche la Pro loco di Marina. “Occorre una presa di coscienza da parte degli operatori, sia sulle condizioni dei clienti che sulla loro età. Per il comportamento scorretto di pochi non può rimetterci l’intera collettività. Certo è che quello che si evince da questa situazione è che il modello che finora ha tenuto è destinato a morire. Occorre ancorarsi ad un turismo diverso, concordato e condiviso. Tutti hanno avuto la propria responsabilità in quanto si è verificato, ma ora occorre ripartire, puntando sulla qualità. Bisogna cambiare. Forse all’inizio costerà, ma alla lunga i vantaggi si vedranno.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"