Banca Insieme rilancia.

“Abbiamo apprezzato molto la disponibilità di Billè, con cui del resto ho un’amicizia di lunga data”, commenta il presidente provinciale dell’Ascom Confcommercio Graziano Parenti. Billè in effetti ha dato risposte ai temi “caldi” di questo periodo. “Per quanto riguarda Banca Insieme spa, il presidente ha accettato di aderire ufficialmente alla sottoscrizione - prosegue Parenti -. Presto anche Confcommercio nazionale metterà all’ordine del giorno la propria adesione. Come stanno procedendo le cose? Bene: tra sottoscrizioni e promesse d’acquisto abbiamo già raggiunto il quorum di 7 milioni e mezzo di euro. Intendiamo comunque tenere aperta la campagna ancora per 6 mesi. Ci interessa l’azionariato diffuso, e del resto hanno sottoscritto molti cittadini, dai pensionati ai professionisti e anche realtà internazionali. Poi faremo richiesta a Bankitalia, dopodiché la banca virtuale - ma ci sarà uno sportello a Ravenna - sarà pronta a partire, a livello nazionale”. Il progetto è partito nel 2002 su impulso dell’Ascom e di vari professionisti, che hanno dato vita ad un comitato promotore. Nell’incontro con il presidente della Confcommercio non poteva mancare il tema dell’aumento dei canoni demaniali. Una maggiorazione del 300 per cento che rischia di mettere in ginocchio le imprese. “Billè - spiega Parenti - incontrerà a breve Tremonti e gli esprimerà le nostre perplessità. Con la mia proposta di introdurre un ticket per la spiaggia ho voluto fare una provocazione, anche perché ‘chiudere’ la spiaggia per noi significa automaticamente pagare il 50 per cento in più. A cui si andrebbero a sommare le maggiorazioni previste”. Parenti auspica ancora la soppressione della norma che prevede gli aumenti ma rileva: “A questo punto penso che sia quasi impossibile che non vengano introdotti. Se questo accade, almeno bisognerebbe prevedere una gradualità. Magari pagando il 300 per cento in dieci anni”. C’è un punto su cui il presidente rimarca l’attenzione. E cioè il Piano provinciale del commercio, “che prevede l’apertura di nuovi insediamenti sul territorio a danno della rete distributiva delle piccole e medie imprese”. Secondo i dati dell’Ascom, oltre il 50 per cento dei negozi, dal centro al forese, è in “grandissima difficoltà”. “Qui rischiamo di chiudere i centri storici - si lamenta Parenti -. Vogliamo uno studio preciso sui nuovi grandi insediamenti. Comunque siamo decisi ad usare tutte le armi a nostra disposizione. Dalle serrate ai ricorsi al Tar”. Partirà a breve un’indagine tra i cittadini per conoscere le esigenze legate agli acquisti nel centro storico. L’iniziativa è promossa dalla “cabina di regia” nata con la partecipazione del Comune e le associazioni di categoria. Se funzionerà, il modello potrà essere esportato in altre zone del territorio, come Marina di Ravenna. La località sta vivendo una nuova fase, perché stanno per partire i lavori di restyling nel “salotto” di viale delle Nazioni. Più volte l’Amministrazione ha “chiamato” gli operatori del viale a riqualificare per l’occasione gli esercizi. “Ci sono alcune questioni da affrontare - dice il presidente Ascom -. Innanzitutto, servono politiche per favorire il commercio nel centro del paese. Ora il turismo è sostanzialmente tutto spostato sulla spiaggia. Ma se la moda finisce... Per viale delle Nazioni in particolare, il Comune dovrà dare indicazioni architettoniche precise per le riqualificazioni dei negozi. E soprattutto prevedere formule di incentivazione. Penso ad accordi con le banche, che permetterebbero di agevolare gli investimenti degli operatori”. Nell’incontro di venerdì - successivamente Billè ha avuto un colloquio con il sindaco Mercatali - ha avuto spazio anche il tema dell’abusivismo. Il fenomeno, secondo i commercianti, va affrontato da subito e con azioni mirate da parte di tutte le forze dell’ordine.