Al Rivaverde ancora disagi

E dopo tre mesi di lamentele minacciano l’esposto alla magistratura, “se non riceveremo segnali positivi”. Ad aver surriscaldato nuovamente gli animi è stato l’ultimo weekend. “Durante la settimana la situazione è abbastanza migliorata - si legge in una lettera aperta inviata ieri dal Comitato di cittadini al sindaco, al prefetto, a tutte le forze politiche e alla stampa -, anche se il non rispetto della Ztl è cosa comune, ma sabato 15 la situazione, dalle 17 in poi, è stata drammatica”. Il quadro è quello dipinto fin dalla primavera: “orde di ubriachi, drogati e persone urlanti che hanno invaso la zona compresa tra i due campeggi e in particolare via Rivaverde”.“Di fronte a tutto ciò - prosegue la lettera - si rischia di mettere in discussione completamente il ’modello Marina’. Tutto ciò che sta succedendo in questa zona calda richiede misure drastiche. Abbiamo delle regole: che vengano fatte rispettare! A partire da alcuni operatori che non le rispettano e che, per loro, si rischia di mettere alla berlina anche quelli che stanno operando bene”. Le segnalazioni dei residenti di Rivaverde riguardano la musica a tutto volume fino oltre la mezzanotte e gli schiamazzi, ma anche il problema della sicurezza. “Poco più avanti del campeggio Rivaverde ha preso fuoco un’auto. Quale disastro poteva accadere se il fuoco raggiungeva la pineta? I Vigili Urbani, interpellati, hanno riferito di non poter intervenire, per altre emergenze”. Il Comitato rinnova, poi, la richiesta di una sbarra all’ingresso del quartiere, chiamando in causa direttamente l’assessore ai Lavori pubblici e Traffico, Gabrio Maraldi. “Ci ha ribadito che la sbarra potrà essere installata solo con il consenso dei residenti, ma sa benissimo che il Comune, come ha fatto in via Cura, per esigenze di traffico, sicurezza e ordine pubblico può prendere qualsiasi provvedimento”. Interpellato a distanza, Maraldi ha ribadito questa posizione. “Innanzitutto, c’è da dire che quella di via Cura era una sperimentazione che non ha dato risultati positivi, tanto che il pilomat è stato tolto. Ma la situazione di Rivaverde è diversa: lì non ci sono solo residenti, ma anche un residence, un albergo e turisti che vanno e vengono. E’ per queste motivazioni che è fondamentale l’accordo di tutti: residenti e operatori.
Articolo pubblicato nel "Corriere Romagna"